"All'improvviso l'inferno. L'alluvione ha devastato la nostra cooperativa Luigi Morelli, noi siamo responsabili della pulizia degli ambienti sanitari all'interno degli ospedali di Prato, Lucca, Pistoia. La sera del 2 novembre è successo di tutto, l'acqua ha spazzato via circa 100mila euro tra macchinari e prodotti a Prato. In un attimo, tutto da buttare. Eppure se penso a questi giorni ho i brividi: coinvolti oltre 100 tra soci e dipendenti che non hanno mollato di un centimetro. E oggi torniamo a regime a Prato”.
La storia di Lorenzo Giuntini, della cooperativa Luigi Morelli, è l'esempio perfetto in una città, Prato, che ha subito qualcosa di inimmaginabile ma che non hai pensato di mollare nonostante il fango a casa, nelle aziende, nelle scarpe. Ovunque.
“Noi lavoriamo h24 e il 2 novembre i miei colleghi stavano facendo il turno notturno – racconta Giuntini -. Ad un certo punto mi chiamano. Guarda, qui sta succedendo il finimondo. Ho assistito in diretta telefonica al caos. I nostri locali sono al -1, vi potete immaginare cosa è accaduto. Il magazzino è andato sott'acqua in pochissimo tempo, c'erano 1,7 metri di acqua, qualcosa di assurdo. I miei colleghi hanno rischiato, ma sono andati via in tempo. E il resto, purtroppo lo abbiamo visto il giorno successivo”.
Sì, perché come sempre accade in momenti di questo tipo all'inizio giustamente cerchi di salvarti e poi fai la conta dei danni. E stavolta è pesante.
“Circa 100mila euro – ribadisce Giuntini -. La polizza del gestore copre solo i danni agli impianti, quindi in pratica di tutta la nostra roba da buttare non rimane niente. Solo molta tristezza. Abbiamo la sede a Capannori, vicino Lucca e non avevamo mai visto una cosa simile. L'acqua è salita rapidamente, non siamo riusciti a mettere in salvo niente a Prato”.
Dal giorno successivo all'alluvione, riorganizzate le idee, sono successe due cose straordinarie. La prima riguarda il personale, la seconda la tipologia di servizio.
“Sì, è vero – continua Giuntini -. Posso solo applaudire chi è intervenuto. Il giorno successivo abbiamo solo intravisto la situazione, l'acqua era troppo alta, solo tra domenica e lunedì siamo riusciti a iniziare un po' a risistemare. Ma nessuno di noi ha mollato. Tutti uniti, tutti sempre a lavoro, eppure situazioni difficili a livello privato c'erano. Incredibile. Pensare che in una settimana riapriamo l'impianto di lavanderia fa capire cosa siamo riusciti a fare”.
Il secondo aspetto da sottolineare è appunto il servizio che non si poteva fermare, dovendo gestire la pulizia di ospedali: “Abbiamo fatto avanti e indietro dalla località più vicina a Prato dove avevamo un magazzino con lavatrici, ovvero Pistoia – dice Giuntini -. E ce l'abbiamo fatta. È stata dura ma ce l'abbiamo fatta. Spesso abbiamo anche utilizzato attrezzature e strumentazioni monouso quando, per motivi anche di tempo, non riuscivamo ad andare a Pistoia. Siamo comunque riusciti a garantire il servizio e questa è la cosa che conta. E poi ci hanno aiutato anche persone di altri appalti, colleghi da Massa, da Lucca, da Firenze. Tutti hanno risposto presente”.
E ora? “Ora torniamo più forti di prima. Abbiamo dato una bella dimostrazione di forza”.
Solidarietà è stata espressa da Confcooperative Toscana attraverso la presidente Claudia Fiaschi: “Storie come questa dimostrano la forza delle terre alluvionate, delle loro persone – afferma -. Noi vogliamo esprimere ancora una volta solidarietà verso i parenti delle vittime, siamo vicini a tutti loro e a tutte le persone colpite da questa catastrofe. E massima solidarietà a tutte le cooperative che stanno operando nelle zone alluvionate. Vorrei ringraziare tutti i cooperatori, le persone che si sono messe a disposizione per dare un aiuto nelle zone colpite”.
Fonte: Confcooperative Toscana
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