Maltempo, la situazione: sette vittime e almeno 300 milioni di danni. Intanto il meteo peggiora

I danni provocati dal maltempo a Carmignano

Il presidente Giani fa il punto con il capo della Protezione civile. I sindaci: "Il sistema di allerta va rivisto"


Sono sei le vittime accertate e ancora un disperso per l’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana negli ultimi giorni.

Lo riferisce il capo dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, che cita i numeri forniti dalle prefetture. Potrebbero ammontare invece a più di trecento milioni di euro i danni provocati dalle alluvioni, tra pubblico e privato. La cifra in questo caso la dà il presidente della Toscana Eugenio Giani, durante l’incontro con i giornalisti dopo che stamani ha sorvolato in elicottero assieme all’assessora Monni e al capo dipartimento della Protezione civile nazionale Curcio le zone allagate, per poi immediatamente a seguire incontrare in videoriunione i sindaci. 

“Ipotizziamo trecento milioni di danni. Ma si tratta – avverte lo stesso presidente – di una stima assolutamente parziale e che fa riferimento solo ai dati raccolti in questi primi giorni.  Servirà almeno un’altra settimana per avere numeri più certi”.

Intanto si continua a lavorare ai soccorsi alla popolazione e si guardano le previsioni meteo. La buona notizia è che i livelli di fiumi e torrenti sono tutti in diminuzione e sotto soglia, ma nelle prossime ore è in arrivo di una nuova perturbazione che potrebbe complicare la situazione. Le donne e gli uomini della Protezione civile regionale non si sono fermate per tutta la notte.  Si ipotizzano possibili evacuazioni preventive, da valutare assieme ai sindaci.  Si controllano gli argini.  

Delle zone invase dall’acqua – Campi Bisenzio, Seano a Carmignano, Figline di Prato, Montale, Bagnolo ed Oste a Montemurlo, il pistoiese – in due (a Seano e a Campi Bisenzio) ci sono ancora ampie aree allagate e persone isolate.

“Su quelle, che sono le zone più in sofferenza, stiamo concentrando energie ed attenzioni in queste ore. C’è bisogno di interventi particolari e mirati” spiega Giani. “Gli evacuati e sfollati sono circa trecento –  risponde il presidente ai giornalisti - Ma a Campi Bisenzio ci sono ben 12 mila persone ancora chiuse in casa con l’acqua alla porta, raggiungibili solo con i mezzi anfibi, ed altre duemila a Seano. Qui si aggiunge un ulteriore problema. L’impianto di potabilizzazione che serve l’intero comune, che conta quindicimila abitanti, è fuori uso. Sorge dove l’acqua ristagna e fino a quando il livello non si abbasserà non è possibile raggiungere la centrale e intervenire”.  

“In questi casi dobbiamo ragionare sulla priorità e per stabilirle occorre lavorare sul territorio  - rimarca Curcio – Ho chiesto per questo un rafforzamento dei centri di coordinamento”. “I mezzi e le risorse umane per intervenire ci sono – rassicura - e siamo disponibili, come dipartimento nazionale, a mobilitarne anche altri. Il tema è il loro impiego in un territorio molto ampio. Coordinarsi in questi casi è essenziale e con i sindaci abbiamo stabilito un percorso di ripristino dei servizi, dove possibile, e di assistenza alla popolazione”. 

Il dipartimento nazionale della Protezione civile ha inviato la propria colonna mobile e ed altre sono in arrivo da Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Marche, Umbria e Lazio. Il consiglio rimane quello a non mettersi in viaggio nelle zone colpite dal maltempo, per non intralciare i soccorsi.  

Curcio annuncia la firma della prima ordinanza d’intesa con la Regione, dopo il riconoscimento dell’emergenza nazionale, che permetterà di mettere a disposizione le prime risorse per aiutare la popolazione. 

Si ragiona anche su dove piazzare le idrovore. “Purtroppo spostare grandi masse d’acqua non è semplice ed occorre iniziare dalle aree più basse. E’ comprensibile la pressione dei cittadini, che chiedono che vengano liberate le loro case – spiega l’assessora Monia Monni -  ma ci sono alcuni punti dove al momento non è ancora possibile intervenire e si dovrà procedere per gradi”. 

Lo stesso vale per l’energia elettrica, con migliaia di cittadini ancora senza luce. “Siamo in stretto contatto con Enel – dice Giani, che nel pomeriggio sarà a Figline di Prato – ma ci sono centrali in zone ancora allagate dall’acqua”. Sono arrivate a 40 mila le utenze interrotte nel pieno dell’emergenza. “Stamani erano novemila” risponde ancora Giani, scese poi nel primo pomeriggio a meno di seimila.

Oltre all’acqua in pianura si registrano frane (o pericolo di frane) in montagna. “Un altro fronte aperto -  dice Giani – Dai sindaci sto ricevendo diverse segnalazioni”.

Meteo in peggioramento e il fallimento dei "colori"

“C’è un tema di meteo che andrà a peggiorare anche oggi quindi dal pomeriggio fino a stanotte le condizioni peggioreranno. Probabilmente ci sarà bisogno, questo lo stabiliranno i sindaci, anche di evacuazioni preventive del territorio che è stato colpito. In questo senso si sta facendo il possibile per supportare le persone".

A lanciare l’allarme è il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, a margine di una conferenza stampa per fare il punto sui danni del maltempo in Toscana.

Curcio ha confermato la presenza di oltre 1.000 volontari a lavoro, sei colonne mobili in arrivo e cinque colonne mobili di volontariato nazionale. “Il tema vero – aggiunge – è l'impiego dei mezzi in un territorio molto ampio, per questo abbiamo chiesto anche il rafforzamento dei centri di coordinamento per sapere bene come si impiegano i mezzi. Ci vuole il coordinamento del sindaco che stabilisca un po' le priorità, su questo il livello nazionale è disponibile a mobilitare ulteriori risorse. Bisogna lavorare molto sul territorio per stabilire le priorità soprattutto per le persone più fragili e gli anziani”.

Il capo della Protezione civile è poi intervenuto sulla valutazione della pericolosità degli eventi atmosferici verificatisi in Toscana. "Il tema delle allerte è da ragionare prima. Al di là di quello che è accaduto qui se ci sarà bisogno di vedere il sistema di allertamento e i codici colori lo faremo nei tavoli opportuni, ora non è il momento".

Su questo tema è intervenuto Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano, uno dei comuni più colpiti.

"Il sistema dell'allerta meteo va rivisto in un'ottica non polemica ma costruttiva, per esempio dando gli aggiornamenti in tempi più ristretti. L'allerta potrebbe essere aggravata o modificata nel giro di poco tempo, se necessario, in base alle previsioni, che nel nostro caso vengono elaborate dal Centro funzionale della Regione Toscana".

Anche per Dario Nardella, sindaco di Firenze, è arrivato il momento di elaborare nuovi sistemi di valutazione. “Il fenomeno meteorologico sta cambiando velocemente, l'intensità del numero e dell'impatto delle piogge sta diventando molto pesante, ed è molto diversa dagli anni scorsi, e quindi anche i modelli di previsione meteorologica sono modelli che sono messi a dura prova".

Dubbioso il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri. "L'allerta rossa poteva cambiare qualcosa? Me lo sto domandando" cosa sarebbe cambiato con allerta rossa "ma devo dire che i lavori idraulici al territorio vengono fatti, allerta arancione significa aprire il centro operativo comunale di protezione civile e allertare le squadre di protezione civile e lo abbiamo fatto così come le altre misure previste. Dico che un fenomeno così era impossibile da prevedere" e che "se ci fosse stato allerta rossa non sarebbe cambiato nulla".

L’appello di Monni: “Evacuare le abitazioni se richiesto dai sindaci”

“Se nelle prossime ore i sindaci decideranno di proporre l’evacuazione delle abitazioni, invitiamo i cittadini a seguire quanto indicato”. E’ l’appello che l’assessora Monia Monni lancia in chiusura della conferenza stampa odierna nella sede della Protezione civile regionale con il presidente Eugenio Giani e il Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio. Rivolto “soprattutto alla popolazione delle zone dove ristagna l’acqua” e “di fronte a un peggioramento del meteo in vista”.

L’appello arriva mentre l’assessora preannuncia assieme al direttore della Protezione civile regionale Giovanni Massini l'emissione di una nuova allerta arancione sul centro nord della Toscana dalle 22 di stasera fino alla mezzanotte di domani, domenica 5 novembre, ricordando che “il codice arancione è un’allerta seria che va presa seriamente in considerazione sempre, e ancora di più se ci sono situazioni ove si è già verificata”.

“La Regione assisterà ovviamente l’eventuale percorso deciso dai primi cittadini”, precisa l’assessora, che poi si sofferma sulle persone fragili nelle aree fino ad ora più colpite come nelle zone di Campi Bisenzio e Seano “continueremo con gli inviti all’evacuazione e intensificheremo l’opera di convincimento della cittadinanza”.

“Sappiamo – prosegue - che l’evacuazione è sempre un tema molto delicato, perché soprattutto la popolazione più anziana non lascia volentieri la propria abitazione, ma siccome le zone isolate sono ancora molte e l’allontanamento da casa sarà per un periodo molto limitato, potremo sicuramente garantire maggiore sicurezza e assistere meglio le persone”.

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