Intervento nel cuore della notte: fermato dalla polizia, l'autore del tentato furto avrebbe provato a spacciarsi per vittima di un'aggressione
Avrebbe tentato il furto in un ristorante di Firenze, sfondando la vetrina con un tombino. Ma il rumore ha svegliato i residenti che, nel cuore della notte, hanno lanciato l'allarme alla polizia giunta sul posto arrestando il responsabile. È successo la notte scorsa in via Del Moro: in manette, con l'accusa di tentato furto aggravato, è finito un fiorentino di 37 anni già noto alle forze di polizia.
L'azione dell'uomo, descritto con una vistosa felpa rossa, è stata ritardata anche dal passaggio di alcune persone. Intanto i poliziotti si sono precipitati sul posto dove, intorno alle 2, l'uomo rimasto da solo in strada si sarebbe rimesso di nuovo "al lavoro" cercando di forzare la grata di protezione della vetrata del ristorante. Vista la polizia, avrebbe mollato tutto allontanandosi in via del Trebbio. Raggiunto in via del Sole avrebbe fatto un ultimo tentativo, invano, per evitare i guai: come prima mossa si sarebbe levato la felpa, evidentemente troppo appariscente nel caso qualche testimone l'avesse visto, come infatti è accaduto e poi sarebbe andato addirittura in contro agli agenti, dicendo di essere stato aggredito e di aver bisogno d'aiuto.
Ma la sua versione dei fatti e la situazione non hanno convinto la polizia che, tramite le immagini della videosorveglianza, ha confermato l'ipotesi investigativa che ha portato all'arresto del 37enne. Accompagnato in via Zara, resterà in attesa della convalida della misura precautelare prevista in tribunale, nella giornata di lunedì.
Mentre accadeva tutto ciò, nei guai per una pregressa vicenda è finita anche un'altra persona estranea alla tentata spaccata di via Del Moro. Contestualmente, infatti, un'altra volante, che si stava avvicinando in zona, ha fermato un'autovettura all'interno della quale ha sorpreso un ricercato. Quest'ultimo, un 30enne marocchino, è finito in carcere in esecuzione di un'ordinanza di aggravamento di misura cautelare, poiché indagato sempre nell’ambito di reati contro il patrimonio.
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