“Firenze è sul triste podio nazionale degli incidenti stradali con esiti mortali relativo al 2022, e da quanto emerge tristemente dalle cronache anche il 2023 sarà un anno nero. Tragedie che avvengono spesso per incidenti causati da distrazione, mancato rispetto del codice della strada, imperizia. Talvolta per cause che sono legate ad altro, ossia alla criminalità, come accaduto recentemente a Firenze in via Gioberti, o nel giugno 2018 all’Isolotto. In entrambi i casi non si è trattato di drammatici sinistri stradali, ma omicidi veri e propri, compiuti da criminali”.
Lo ha detto il consigliere regionale della Lega Marco Landi replicando alla risposta dell’assessore regionale ai Trasporti Stefano Baccelli a una sua interrogazione.
I recenti dati pongono la provincia di Firenze al terzultimo posto nella graduatoria dei sinistri stradali con esiti mortali o con feriti. Provincia, non solo città. Perché quel che balza agli occhi dai dati del report di Aci e Istat è che il tasso di mortalità più alto, quasi il 40% si registra sulle strade provinciali, regionali, statali. Poco meno in autostrada, mentre le strade urbane sono quelle con il tasso più basso. Tanto basta per poter dire che è fondamentale innanzitutto intervenire per migliorare fondo stradale e condizioni generali di sicurezza, perché a volte anche una buca profonda può essere letale. Accanto a questo modifiche al codice della strada. Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini ha dimostrato grande attenzione a questo preoccupante fenomeno e il disegno di legge per le modifiche al codice della strada stanno lì a dimostrarlo”, ha proseguito il consigliere leghista.
“Tra queste sanzioni più severe per chi guida sotto l’effetto di alcool o droghe, per chi si fa distrarre dallo smartphone, per chi preme troppo sul pedale o non dà la precedenza ai pedoni. Una stretta ai monopattini, vere mine vaganti nelle città, e inoltre una regolamentazione degli autovelox, che non dovranno più essere posizionati in posizioni strategiche con lo scopo di fare multe, ma fungere da deterrente per l’eccesso di velocità. Mi si lasci infine dire che anche la regione potrebbe fare la sua parte in maniera più incisiva: gli osservatori possono essere utili strumenti di supporto, ma a condizione che lavorino, mentre quello sulla sicurezza stradale è fermo al 2020”, ha concluso Landi.
Fonte: Ufficio Stampa
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