Anche in Toscana le associazioni di pesca sportiva potranno gestire tratti di fiume e di torrente. Grazie alla modifica di legge, approvata oggi dal Consiglio regionale, si rafforza e si potenzia la collaborazione tra la Regione e il mondo delle associazioni di pescatori.
Il provvedimento è stato illustrato in aula dal vicepresidente della commissione Sviluppo economico e rurale, Mario Puppa (Pd) e ha visto l’approvazione di due emendamenti presentati dal capogruppo Dem Vincenzo Ceccarelli.
"Con questo atto – ha spiegato Puppa – si danno nuove opportunità di gestione a chi ama e vive i fiumi toscani, non soltanto per praticare la pesca sportiva, ma anche per ripopolare le acque con specie autoctone, mantenere gli argini puliti e dare sicurezza a tutti i frequentatori dei corsi d'acqua. Che siano di rilevanza nazionale operanti sul territorio regionale oppure iscritte nell’apposito elenco regionale, tutte le associazioni di pesca sportiva, adesso potranno vedersi affidare in concessione tratti di corsi d’acqua dove svolgere le attività connesse alla pesca dilettantistica, per un 15% massimo del totale dei corsi dei fiumi e non al 100% come inizialmente previsto dalla prima proposta arrivata in commissione".
Gli emendamenti approvati e proposti dal gruppo Pd riguardano da una parte i controlli sul disciplinare di concessione (disponendo, in caso di gravi negligenze e inadempienze da parte del concessionario, l’eventuale revoca della concessione stessa) e dall’altra l’aggiunta di un’altra categoria di cittadini esentati dal pagamento della tessera associativa (oltre ai minori di dodici anni ed ai soggetti con disabilità).
"Questa legge è un punto di equilibrio raggiunto con le associazioni – ha spiegato Ceccarelli – Abbiamo ritenuto opportuno, con i nostri emendamenti, estendere anche a tutti coloro che hanno compiuto i 70 anni di età l’esenzione del pagamento della tessera associativa e stabilire una serie di controlli. Iniziamo una sperimentazione, che speriamo possa dare gli esiti positivi auspicati e che, in ogni caso, potrà essere riveduta".
“La proposta di modifica alla Legge regionale sulla pesca dilettantistica è nata su presupposti di forma e sostanza totalmente sbagliati ed a parere nostro non potrà che creare difficoltà a gran parte del mondo piscatorio toscano".
Così interviene il Capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Elena Meini, sulla scelta della Giunta regionale di dare in concessione una parte delle acque interne alle associazioni del settore.
“Una forzatura della Giunta a favore di pochi, come dimostra il comunicato con cui la Regione Toscana ha annunciato l’approvazione della modifica: prima si parla di “impegno preso con il mondo della pesca”, di fatto smentito dalla quasi totalità delle associazioni(come Arci Pesca e Libera Pesca) che non solo contestano il provvedimento, ma negano anche di essere state chiamate in causa – spiega il Consigliere – ma la parte più grave è quella dove la Vicepresidente Saccardi ammette che l’atto è una “promessa fatta a un caro amico”.
Si andrà quindi a vincolare fino al 15% delle acque interne per la pesca, verosimilmente quelle migliori, di fatto privatizzandole ed obbligando, quindi, gli appassionati all’adesione all’associazione che si aggiudicherà la concessione, con ulteriore esborso rispetto alla licenza di pesca.
“Auspicavamo, invano, che la Giunta facesse necessariamente un passo indietro per preservare la libera fruizione di quello che è a tutti gli effetti un bene pubblico e respingiamo al mittente quelli che appaiono come interessi di parte e non generali - conclude la rappresentante della Lega -. Per quanto ci riguarda, fin dagli albori, ci siamo opposti fermamente a questa proposta che riteniamo assolutamente iniqua”.
Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ribadisce che questo atto coinvolge “pubblica amministrazione e beni comuni. Alcune associazioni si sono espresse contro la privatizzazione di alcuni tratti di fiume – ricorda – mentre altre hanno evidenziato l’aspetto ludico sportivo e legato al turismo”. Il consigliere ha sottolineato l’importanza di conservare e tutelare il patrimonio ittico, di mantenere l’equilibrio ambientale e dell’equilibrio ecologico dei nostri fiumi.
“Ritengo che questa legge sia un punto di equilibrio tra quella che avevamo ricevuto dalla Giunta dove si prevedeva di dare anche il 100 per cento delle acque in concessione – ha detto Vincenzo Ceccarelli (Pd) – e una limitazione che abbiamo introdotto al 15 per cento con un emendamento assorbito nell’ambito della commissione”. “In altre Regioni, come in Veneto e Lombardia è possibile dare in concessione il 100 per cento”. “Gli emendamenti prevedono – precisa il consigliere – che per l’accesso alle zone date in concessione, quindi regolamentate, quando non ci sono gare, gli under 12 e gli over 70 possano accedervi gratuitamente e in più prevediamo che gli uffici della Regione ogni anno facciano una verifica su gestione e investimenti”.
Galletti (M5S):”Noi contrari a questa legge. Vogliamo capire se il parere della Consulta sia stato rispettato”
Durante la discussione in Aula, la Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, ha espresso forti critiche nei confronti della proposta di legge concernente la "Concessione della pesca dilettantistica alle associazioni dei pescatori". Ha annunciato il suo voto contrario e l'intenzione di presentare un'interrogazione al fine di chiarire se il parere della Consulta ittica regionale sia stato adeguatamente considerato.
“La Consulta ittica regionale, convocata per la prima volta durante il suo mandato, ha sollevato serie preoccupazioni in merito a questa proposta di legge. Inoltre, anche se non abbiamo a disposizione tutti i documenti ufficiali riguardanti le decisioni assunte, pare che tutte le associazioni di pescatori coinvolte abbiano espresso un forte dissenso, respingendo completamente la proposta di legge, senza nemmeno discuterne i dettagli. La stessa reazione è stata riscontrata anche da parte dell'unica associazione ambientalista presente nella Consulta.
Questo naturalmente solleva dubbi su quanto riferito dalla maggioranza, che ci ha parlato di un compromesso soddisfacente. Inoltre, c'è preoccupazione per l'accesso alle zone d'acqua di pregio dal punto di vista ambientale e sul possibile duplicarsi dei contributi associativi richiesti per svolgere le attività di pesca.
Presenteremo un'interrogazione per chiarire se questa legge rifletta effettivamente le opinioni espresse nella Consulta ittica regionale, anche perché da quel momento non sono state condotte ulteriori audizioni. Vogliamo essere certi che siano state rappresentate al meglio le posizioni delle associazioni di pescatori. Ma indipendentemente, da questo il nostro voto a questa legge oggi non può che essere contrario.”
Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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