La scorsa settimana il Questore Maurizio Auriemma ha firmato 20 provvedimenti di divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono incontri di calcio disputati sul territorio nazionale, nonché su quello degli altri stati appartenenti all’Unione Europea.
Destinatari di questa prima serie di DASPO, per periodi che vanno dai due ai cinque anni, erano stati altrettanti tifosi cagliaritani, di età compresa tra i 20 e i 56 anni, identificati e denunciati dalla Polizia di Stato per una rissa in occasione di manifestazioni sportive, a seguito degli episodi avvenuti il 2 ottobre a Firenze in prossimità del “Franchi”.
Gli agenti della Digos hanno fermato e identificato un trentina di tifosi cagliaritani, tutti riconducibili per gli investigatori, agli scontri e alcuni dei quali, per l’esattezza 12 di età compresa tra i 25 e i 50 anni, già noti alle forze di polizia proprio nell’ambito di altri disordini legati ad analoghe manifestazioni sportive.
Proprio nei confronti di quest’ultimi, all’esito dei riscontri elaborati dalla Divisione Polizia Anticrimine di via Zara, il Questore della provincia di Firenze ha emesso DASPO - con divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono incontri di calcio disputati sul territorio nazionale, nonché su quello degli altri stati appartenenti all’Unione Europea - che vanno da 5 a 10 anni.
Tutti e 12 le persone il cui nome è riportato nei provvedimenti sono anche risultati in passato già destinatari di analoghi divieti: nel caso, ad esempio, di un 45enne cagliaritano, di almeno cinque.
I 12 tifosi, in caso di convalida, dovranno infatti presentarsi alla propria Questura un quarto d’ora dopo il calcio d’inizio delle gare, un quarto d’ora dopo l’inizio del secondo tempo e un quarto d’ora dopo la fine delle stesse, nei giorni in cui il Cagliari disputerà in casa o in altre città della Sardegna, incontri ufficiali di campionato nazionale, di Coppa Italia, di coppe internazionali ed europee nonché nei giorni in cui la Nazionale Italiana di calcio disputerà incontri nella capoluogo di regione sarda; una sola volta, mezz’ora dopo l’inizio del primo tempo delle gare, nei giorni in cui la squadra giocherà fuori regione gli incontri ufficiali di campionato nazionale, di Coppa Italia e di Coppe Internazionali.
I provvedimenti sono in fase di notifica agli interessati che in caso di violazione dei divieti loro imposti, rischiano la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino a 40.000 euro.
Sono in corso ulteriori accertamenti per identificare altre persone, coinvolte a vario titolo nella vicenda.
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