Cessione Fidi Toscana: illustrato accordo di co-vendita tra Regione e soci privati


Illustrato l’iter relativo alla cessione del pacchetto di maggioranza di Fidi Toscana SPA. L’assessore regionale all’economia Leonardo Marras, ieri pomeriggio in commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd), ha parlato dei termini di attuazione dell’accordo di co-vendita del pacchetto di controllo di Fidi Toscana tra Regione toscana e soci privati che intendono cedere le rispettive azioni.

L’assessore ha precisato che l'accordo di co-vendita prevede che la Regione, che attualmente detiene il 49,4 per cento delle quote, cederà circa il 14,4 per cento in modo da mantenere una partecipazione del 35 per cento, quota significativa di controllo in termini di quorum nelle assemblee straordinarie della società. I soci privati invece acconsentono alla cessione totale delle proprie partecipazioni che corrispondono a oltre il 48 per cento del capitale di Fidi Toscana. Di conseguenza, la quota complessiva che verrà ceduta al nuovo socio sarà pari a poco più del 62,8 per cento (partecipazioni azionarie oggetto di cessione del 27,4595 per cento detenuto da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A; 11,0242 per cento detenuto da Intesa San Paolo S.p.A. e 3,9177 per cento detenuto da Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.)

 

Marras ha ricordato che dopo la presentazione dell'offerta da parte degli interessati e i controlli regionali su requisiti di ordine generale e l’assenza di elementi ostativi all’acquisto, i concorrenti potranno accedere, per 60 giorni, ad una data room virtuale di Fidi Toscana, con la documentazione societaria necessaria per la definizione dell’offerta. Le offerte dovranno essere presentate con la documentazione di bilancio degli ultimi tre esercizi approvati; il piano di rilancio di Fidi Toscana e l'offerta economica. Sarà poi una commissione tecnica a valutare la solidità economica, finanziaria e patrimoniale del proponente, e l’adeguatezza del piano di rilancio. I criteri di valutazione del piano di rilancio dovranno essere quelli stabiliti nell’accordo di co-vendita: modello di governance che esprima una guida imprenditoriale alla società, volta ad assicurarne la continuità aziendale e a rilanciarne il ruolo di attore qualificato del mercato finanziario a sostegno delle imprese toscane; linee guida evolutive della Società e gli impatti economico-patrimoniali delle stesse, che prevedano anche un ampliamento delle attività svolte dalla Società verso nuove aree di business; mantenimento dell’autonomia societaria di Fidi Toscana con interventi per la valorizzazione del brand e delle sue attività e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Per le offerte ritenute adeguate, la commissione esaminerà l'offerta economica, che dovrà essere almeno pari al prezzo posto a base d’asta. Per l’aggiudicazione definitiva e il perfezionamento della compravendita, Banca d’Italia comunicherà l’esito ai soci e all’aggiudicatario. Decorso il termine per l’esercizio del diritto di prelazione, l’aggiudicazione diventa definitiva e nei successivi 30 giorni è prevista la stipula dei contratti di compravendita. Tutta la procedura dovrebbe concludersi entro la prima metà del 2024.

 

Massimiliano Baldini (Lega) ha espresso dubbi sulla mission di Fidi Toscana e sulla sua futura funzione strategica.

 

La presidente Bugetti ha ribadito l’importanza e la necessità di questi incontri in commissione con l’assessore per “seguire le operazioni e l’iter, conseguenti all’indirizzo avuto su proposta del Consiglio regionale, della vicenda Fidi Toscana che riguarda tutti noi da vicino, si tratta - ha concluso la presidente - di un momento storico per la nostra Regione”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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