Sabato 21 ottobre si torna in piazza per chiedere le bonifiche dei 13 siti contaminati , di cui 3 in Valdarno superiore, come emerso nell’inchiesta Keu e una rapida conclusione del processo. L’appuntamento per la camminata e la pedalata “Liberi dal Keu” è fissato per le ore 9 a Piazza della Pace di San Giovanni Valdarno, di fronte alla piscina Las Vegas, per poi percorrere un anello di 9 km del sentiero 35 Cai. Invece, per la pedalata l'incontro è sempre alle ore 9 alle stazione ferroviaria. Il rientro è previsto alle 12,30 circa.
Si tratta del secondo anno che nel Valdarno viene organizzata la manifestazione “Liberi dal Keu” nei luoghi dove l’inchiesta ha riscontrato la presenza del KEU per tenere alta l’attenzione sugli sviluppi dell’inchiesta, sulle bonifiche da effettuare ma anche sul rischio di infiltrazioni mafiose nel territorio.
Con Legambiente sono tante le associazioni parti del coordinamento organizzativo locale: Acli Arezzo, Agricoltori mercato coperto Montevarchi, Agripunk, Arci Valdarno, Ass. Culturale Masaccio, Associazione per la Valdambra, CAI Valdarno, Compagnia dell’Orsa di Reggello, Coop21, Diesis Teatrango, FIAB Arezzo, CGIL Valdarno, Gr.I.G. (Gruppo d’Intervento Giuridico), ì Bercio, Legambiente Valdarno Superiore, Libera Valdarno, Materiale Sonori, Orto X Orto, Passo dopo passo, Presidio Libera ‘Giovanni Spampinato’. Hanno aderito anche CGIL -Ar, CISL - Ar, UIL – Ar.
L’inchiesta Keu è iniziata nel 2021 quando in seguito alle operazioni condotte dai ROS dei Carabinieri e coordinate dalla D.D.A. della Toscana, sono stati contestati i reati di associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa, di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, di inquinamento ambientali, di impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari.
L’Associazione conciatori di Pisa con il Consorzio Aquarno avrebbero messo in piedi un sistema delinquenziale di liquidazione dei rifiuti reflui e fanghi industriali prodotti nel distretto conciario tra le province di Firenze e Pisa. Dalle indagini emergono che fossero 200mila tonnellate all’anno le ceneri e i fanghi inquinanti prodotti dalla depurazione degli scarichi conciari smaltiti illegalmente e che venivano riversati in terreni agricoli o utilizzati come materiale di sottofondo nei cantieri stradali o di ricopertura nelle province di Pisa, Arezzo, Firenze, materie con un’elevata concentrazione di sostanze tossiche, potenzialmente cancerogene, come cromo, rame, zinco cadmio, antimonio e selenio.
L’inchiesta ha riguardato direttamente anche il Valdarno, sia per quanto riguarda l’inquinamento ambientale che per il possibile coinvolgimento della criminalità organizzata di stampo mafioso. Nei siti contaminati è stata constatata la presenza non solo di keu ma anche e principalmente di arsenico in concentrazione notevolmente superiore a quella consentita dalla legge, molto probabilmente proveniente da scarti di industrie orafe.
Sul versante dell’iter processuale non sembra ci siano novità. Ma questa fase non sembra ancora conclusa, si è in attesa del pronunciamento del GUP nelle prossime settimane. Nel processo si sono costituite parte civile Regione Toscana, Comune di Bucine, Empoli, Pisa, Pontedera e anche CGIL Toscana, Legambiente Toscana, Libera - associazioni nomi numeri contro le mafie mentre il fronte per le adesioni di sindacati e associazioni di categoria è ancora aperto. Invece, durante lo scorso febbraio l’Autorità giudiziaria ha affidato ad un Amministratore giudiziario l’avvio delle bonifiche delle aree contaminate. Un primo segnale positivo, secondo le associazioni, ma sicuramente non risolutivo in quanto l’obiettivo deve essere la bonifica dei 13 siti contaminati.
Fonte: Legambiente Toscana - Ufficio stampa
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