Loggia Isozaki, il progetto termina dopo 20 anni. Ma le gru rimangono

La loggia Isozaki potrebbe rimanere per sempre sulla carta. Il Consiglio superiore dei Beni culturali ha espresso all'unanimità il parere negativo per la realizzazione dell'opera agli Uffizi. Dal 1999 a oggi si chiude una parentesi difficile per la cultura fiorentiina per la realizzazione della nuova uscita degli Uffizi, bandita addirittura nel 1998 dal Ministero per i beni e le attività culturali e dal Comune di Firenze. Il progetto dell'architetto giapponese Arata Isozaki prevedeva una loggia in acciaio e pietra serena, sostenuta da quattro statue. Il progetto però non è mai decollato, ufficialmente per le perplessità sull'impatto di un'opera così moderna all'interno del centro di Firenze, culla del Rinascimento.

Già lo scorso agosto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, allargava le braccia: "Anche se io ho sempre preferito il progetto di Isozaki, prendo atto della volontà del ministero della Cultura e confermo che ci impegniamo a collaborare per trovare una soluzione rapida e all'altezza dell'importanza di quel luogo e di quella piazza, in modo da completare i lavori di un cantiere che è lì da due decenni, con due ingombranti gru".

Vittorio Sgarbi, che da 20 anni si batte per l'annullamento del progetto, è riuscito così nel suo intento. Già da tempo aveva commentato: "La Loggia non si farà, io non la voglio, il ministro non la vuole. Piuttosto, si faccia un concorso di grandi giardinieri, si faccia una grande architettura che crei un'uscita, una specie di tunnel, come una galleria nel verde. Cosa facile, poco costosa, bella da vedere, e basta".

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