“Il 27 maggio del 2024, giornata in cui verrà inaugurato il “nuovo” Corridoio Vasariano, rappresenterà un evento di straordinaria portata, sia per la città che per la regione, perché avviene a 450 anni dalla morte dei due grandi artefici di questa magnifica opera: il Granduca Cosimo I dei Medici che commissionò il Corridoio in occasione delle nozze del figlio Francesco I e che scomparve il 21 aprile del 1574, e Giorgio Vasari che lo progettò e lo realizzò e che morì il 27 giugno, appena due mesi dopo Cosimo I”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, all’indomani dell’annuncio della data di inaugurazione del Corridoio Vasariano ristrutturato.
“A 450 anni dalla scomparsa di due personaggi che hanno fatto la storia e cambiato il volto di Firenze e della Toscana – continua Giani -, è un avvenimento eccezionale non solo la riapertura di un’opera che unisce Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti passando dagli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio, ma soprattutto la sua riapertura in una nuova modalità: per tutti. Mentre in passato infatti si poteva percorrere il Corridoio Vasariano solo prenotandosi un anno prima e in piccoli gruppi accompagnati da una guida, adesso grazie alla ristrutturazione e all’adeguamento, l’ingresso e la fruizione saranno permessi a tutti i visitatori”.
“E chi percorrerà ora questi magnifici 960 metri che Vasari progettò e realizzò in soli sei mesi, potrà godere non più della collezione di autoritratti più vasta, antica e importante al mondo che, come sappiamo, è stata trasferita alla Galleria degli Uffizi, ma di una serie di epigrafi romane che raccontano una Firenze fondata dai Romani, cioè da Giulio Cesare nel 59 a.C. e quindi parte di Roma, prima repubblicana poi imperiale, al punto da diventare capoluogo della VI Legio romana che comprendeva Toscana e Umbria nella divisione della penisola in 12 Legiones”.
“Cosimo I dei Medici - continua il presidente - commissionò il Corridoio nel 1565, in concomitanza del matrimonio tra il figlio Francesco I e l'arciduchessa Giovanna d’Austria, un matrimonio che sancì il legame tra la famiglia Medici e la famiglia Asburgo, legittimandolo quattro anni dopo, nel 1569, quando diventò oggetto della Bolla papale di Pio V che definì Cosimo “Magnus Dux Etruria”, cioè Granduca di Toscana. Forse fu proprio quel matrimonio, fregiato dall’inaugurazione di cotanta opera, a convincere il Papa prima, e l’imperatore poi, che la Toscana era uno Stato”.
“Il fatto dunque – prosegue il presidente - che il Corridoio Vasariano torni visitabile, per me, presidente della Regione, è un grande onore e significa la fruizione per tutti del nostro patrimonio culturale. Ringrazio Eike Schmidt per la costanza e la cura che ha dedicato a un lavoro che, fra poco più di sei mesi, potrà consentire a tutti i cittadini di viver l’emozione di percorrere un corridoio annoverato tra i simboli di Firenze e della Toscana”.
“Ringrazio infine Raymond e Marisa Avansino e la Edwin L. Wiegand Foundation – conclude Giani – per il loro importante contributo, che permetterà di completare i lavori di adeguamento e riallestimento. Il 27 maggio 2024 ricorrerà altresì l’anniversario della strage dei Georgofili: l’inaugurazione in questa data è stata una decisione sapiente che renderà maggiore risonanza al messaggio che il Corridoio Vasariano rappresenterà, quello di Cammino della memoria”.
Fonte: Re
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