Israele e Palestina, Rondine racconta il suo progetto a Pistoia: "Educhiamo alla pace i giovani dalle zone di conflitto"

Non più appelli per la pace, ma inviti all’azione educativa per coinvolgere - a partire dalle scuole - i giovani e giovanissimi in un percorso di crescita che non alimenti divisioni e odio verso l’altro. Questo il messaggio di Giovanni Rossi, coordinatore nazionale di Rondine-Cittadella della Pace per i ragazzi della world house, provenienti da paesi in conflitto tra loro.

"Accogliamo quotidianamente ragazzi provenienti da zone di conflitto - sottolinea Rossi - dall’Ucraina alla Russa, da Israele e dalla Palestina, dall’Armenia e dall’ Azerbaijan. Non ce ne rendiamo probabilmente conto, ma nel mondo al momento sono stimati circa 50 conflitti, più o meno noti. Nei giorni scorsi parlavo con un ragazzo maliano che mi raccontava che anche nel suo Paese è avvenuto un attentato terroristico alla fine della scorsa settimana, con decine di morti. Questo ci dimostra come un’azione di contrasto alla guerra passi inevitabilmente da una cultura della pace, non dai soli appelli. C’è la necessità di partire fin dalle scuole per agire tempestivamente nella risoluzione dei vari conflitti, di ogni tipo, si chiami bullismo o discriminazione, per contrastare efficacemente la guerra".

Proprio sul tema dell’educazione alla pace Rondine presenterà i suoi tanti progetti attivi il prossimo 27 ottobre a Pistoia, nell’Aula Magna del Seminario Vescovile (dalle ore 17.30), in un incontro inserito all’interno dell’edizione 2023 de I linguaggi del divino.

Fonte: Ufficio Stampa

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