Il sistema degli appalti in sanità tra Firenze e provincia, tra ospedali e presìdi sanitari, impiega circa mille tra lavoratori e lavoratrici. Addetti/e alle pulizie o al portierato, barellieri, trasportisti, amministrativi/e. Da tempo la Filcams Cgil Firenze è impegnata in una battaglia difficile e complessa contro questo sistema che tende ad abusare di lavoratori e lavoratrici (che nel periodo del Covid erano chiamati eroi e che oggi sono stati dimenticati/e) e compromette il buon funzionamento della sanità e dunque il livello dei servizi offerti all’utenza, tra carenze di personale, carichi eccessivi di lavoro e insopportabili diseguaglianze di salari e diritti, a mansione simile o identica, tra chi lavora in appalto e dipendenti diretti.
Ad esempio, il servizio di trasporto pazienti gestito in appalto con personale insufficiente, genera frustrazione tra i lavoratori precari e sottopagati e disservizi all’utenza (per il Dvr dell’Asl, gli addetti al trasporto malati dovrebbero essere due per letto mobile, ma negli appalti spesso è uno). La Filcams Cgil chiede da tempo un adeguamento del personale, i lavoratori sono in stato di agitazione da mesi. Questa è solo la punta dell’iceberg di un sistema malato.
Oggi la Filcams Cgil, che chiede di superare il sistema degli appalti in sanità, ha indetto un presidio-assemblea presso la sede sindacale di San Salvi a Firenze, dove lavoratori e lavoratrici hanno raccontato la loro condizione. “Senza risposte sul miglioramento delle condizioni di lavoro, arriveranno mobilitazioni”, ha detto il sindacato.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa
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