Cadaveri nelle valigie, nella sentenza Elona Kalesha aveva un complice

I coniugi Pasho

La sentenza di condanna a 30 anni di pena per Elona Kalesha per il duplice omicidio di Shpetim e Teuta Pasho, coniugi di Castelfiorentino genitori dell'allora compagno della 38enne, parla di un complice presente nella terrificante operazione di trasporto delle valigie con i corpi fatti a pezzi della coppia. Lo riporta la stampa locale quest'oggi. Tra la morte dei Pasho, datata 1 novembre 2015, con Taulant Pasho alla vigilia della scarcerazione, e il 6 novembre, Kalesha avrebbe avviato il processo di rimozione dei cadaveri, secondo il tribunale con l'aiuto di un uomo o di una donna mai identificati durante le indagini e le udienze. Kalesha afferma di essere stata dai Pasho alle 14 di domenica 1 novembre, nell'appartamento di via Fontana a Firenze, per portare un ferro da stiro e una valigia. Secondo la Corte d'assise, i coniugi erano già morti o in stato di incoscienza, e quegli strumenti che Kalesha aveva portato servivano all'uccisione o all'occultamento dei cadaveri. Il 2 novembre Taulant lascia il carcere e Kalesha deve prendere tempo per poter nascondere le valigie, che saranno ritrovate a dicembre 2020 in dei campi tra la Fi-Pi-Li e il carcere. La condannata avrebbe agito per varie ragioni. I Pasho si erano portati dietro una somma importante di contanti (oltre 50mila euro), Elona Kalesha e la madre di Taulant avavno gravi dissidi e infine la gravidanza di Elona, avviata quando Taulant era in carcere.

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