Nel 2022 gli importi totali sono cresciuti del 75%. E nel primo semestre di quest’anno sono state avviate procedute per 2,4 miliardi di euro, con un aumento del 170% rispetto al 2022. Il presidente Giani e l’assessore Ciuoffo: “Dati straordinari, che testimoniano la vitalità del nostro tessuto economico. E un bel segnale di efficienza e capacità di investimento da parte del complesso della Pubblica amministrazione”
La Toscana si conferma in forte crescita nel settore degli appalti pubblici. Nel 2022 gli importi totali sono cresciuti del 75% rispetto all’anno precedente e nel primo semestre di quest’anno sono state avviate procedure per 2,4 miliardi di euro, con un aumento del 170% rispetto al primo semestre del 2022. L’importo relativo ai primi sei mesi è quasi pari a quello (2,8 miliardi) fatto registrare nel corso dell’intero 2021.
Sono questi i dati più eclatanti emersi nel corso del convegno organizzato dalla Regione e dedicato ai “Lavori pubblici: dotazione di risorse e riforme per la semplificazione”, durante il quale è stata presentata un’anticipazione del Rapporto annuale sui contratti pubblici curato dall’Irpet in base ai dati forniti dall'Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici, ovvero dei risultati dell’analisi delle dinamiche evolutive e delle caratteristiche di funzionamento del cosiddetto mercato del public procurement.
“Si tratta – commentano il presidente Eugenio Giani e l’assessore regionale alla semplificazione e ai rapporti con gli enti locali, Stefano Ciuoffo – di dati che testimoniano la vitalità del nostro tessuto economico. E’ un segnale di efficienza e capacità di investimento da parte della Pubblica amministrazione, di cui la Regione è parte fondamentale. La Toscana si mantiene, per tutti i maggiori indicatori, al di sopra delle medie nazionali e conferma il proprio impegno al fianco degli operatori economici e delle amministrazioni del territorio affinché siano confermati gli obiettivi già raggiunti in questi anni”.
“Un tale incremento mostra la Toscana come motore per imprese, cooperazione e lavoratori” precisa Giani che riconosce i meriti del Pnrr anche come “volano indiretto” sul territori: “E’ripartito il dialogo tra amministrazioni locali coordinate dalla Regione e l’amministrazione centrale, che ha indirizzato a utilizzare meglio di più certe fonti finanziamento nazionali, come il Fondo di sviluppo e coesione per il ponte di Signa e Lastra a Signa, una mia forte richiesta che normativamente i ministri coinvolti non trovavano possibile inserire nel Piano nazionale”. Se è fondamentale riuscire a cogliere “la spinta di modernizzazione dei lavori pubblici che viene dal Pnrr” lo è altrettanto “la capacità di governare questi appalti e contratti pubblici anche da infiltrazioni criminali e della malavita: dovrà esserci un rapporto molto stretto con carabinieri, Guardia di finanza, direzione investigativa antimafia” aggiunge il presidente.
Segnali estremamente incoraggianti solo in parte dovuti al Pnrr, conferma l’assessore Ciuoffo: “Questa dinamica positiva si era già innestata ed è ancor più evidente in questi ultimi due, tre anni, rispetto alla profonda crisi nei numeri delle imprese e degli appalti dei precedenti dieci anni – afferma Ciuoffo -; oggi si registra una estensione degli interventi pubblici sul territorio molto più ampia a non più concentrata solo nelle aree metropolitane”.
Il maggior incremento degli investimenti si registra nei Comuni e nelle società a partecipazione pubblica o concessionarie di reti che, insieme, rappresentano l’80% della domanda.
Si conferma nel 2022 l’incremento registrato l’anno precedente della spesa per le infrastrutture sanitarie, che in termini pro capite risulta più consistente in Toscana rispetto alla media nazionale.
Nel 2022 risultano più che quintuplicati i volumi delle procedure attivate per realizzare interventi su infrastrutture ferroviarie e per reti e impianti di distribuzione di energia elettrica. Gli interventi sull’edilizia scolastica sono aumentati del 57%.
Nel complesso gli interventi per progetti finanziati con il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza con il suo Pnc, il Piano nazionale degli investimenti complementari ammontano in Toscana a 9,3 miliardi di euro, cioè 3.000 euro per ciascuno degli abitanti della regione.
Il loro impatto sul complesso degli investimenti in Toscana è pari al 27% contro una media nazionale del 20%, mentre il loro stato di avanzamento è del 39% contro il 35% in Italia e per quanto riguarda le opere pubbliche la percentuale regionale si attesta al 49, mentre il resto d’Italia è 10 punti sotto.
Uno degli aspetti negativi che emergono dal Rapporto è che i tagli relativi ai progetti definanziati, in Toscana ammontano a 940 milioni di euro, che al 90% riguardano i Comuni.
Il Rapporto completo, redatto nell’ambito della collaborazione istituzionale fra l’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici e l’Irpet, sarà a breve pubblicato sul sito istituzionale della Regione Toscana, mentre i dati, ralativi al Pnrr, in continuo aggiornamento, sono consultabili collegandosi al link https://pnrr.toscana.it.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa
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