di Chi sono e il mio blog
Nonostante i particolari qui riportati riguardino solo me, spero stuzzicheranno quanti si siano mai scoperti andare alla deriva, nel bel mezzo di una giornata di lavoro o di un film o di una conversazione, verso un sinistro al volo nel sette di destra, sferrato dieci o quindici o venticinque anni fa.” – Febbre a 90°, di Nick Hornby.
Nel 1982, alla fine del mandato del presidente Vicente Matheus, i giocatori della squadra brasiliana del Corinthians decisero di emarginare l’allenatore e di autogestirsi. Sotto la guida di Socrates e Walter Casagrande, il club fu diretto con un sistema democratico-parlamentare: la formazione veniva decisa dai giocatori, che votavano su ogni questione, al pari di tutti i componenti della società. La squadra prese a scendere in campo con la scritta “democrazia” sulle spalle, per protestare contro il regime dittatoriale del generale Figuereido e sensibilizzare i tifosi sulle rinascenti speranze di democrazia ma riuscendo al contempo a centrare importanti traguardi sportivi.
“Essere campioni è un dettaglio” è lo slogan di quella straordinaria esperienza di vita e di sport, che - meglio di molti altri episodi che questo blog cercherà di riportare alla luce - rappresenta i molteplici significati e gli inestimabili valori che lo sport può veicolare, quando diventa chiaro che il successo sportivo e l’amore delle folle vengono dopo la dignità personale e le convinzioni più profonde e quando si capisce che dietro le coppe e le medaglie si celano donne e uomini per cui esistere vale assai di più di vincere.
Con un titolo di studio in storia che giace inutilizzato in un cassetto e mettendo a frutto tanti anni di bruciante trasporto per le imprese di calciatori e ciclisti, tennisti e sciatori, fondisti e cestisti, scavando nelle emozioni, nei ricordi e nelle passioni che questi alimentavano, conto di sfogare con questi modesti scritti un inaspettato e risorgente interesse per lo sport, nella speranza di incontrare il favore di quanti non si accontentano delle cronache “usa-e-getta” oggi prevalenti e piuttosto preferiscono scoprire le memorie, gli antefatti e il gioco di corsi e ricorsi cui ogni evento sportivo è inevitabilmente legato.