Vini italiani nel mondo, torna il Master a Pisa garanzia di lavoro

 Giunto alla nona edizione, il Master Universitario di primo livello ‘Vini italiani e mercati mondiali’ prosegue nell’obiettivo di formare i futuri professionisti delle strategie di marketing e comunicazione del vino italiano. “Ambasciatrici e Ambasciatori del vino italiano” in grado di promuovere a livello internazionale una delle eccellenze della nostra produzione agroalimentare. Promosso dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in maniera congiunta con l’Università di Pisa, l’Università per Stranieri di Siena, l’Università di Siena, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier (AIS), il Master è un percorso formativo ormai accreditato come punto di riferimento per l’alta formazione nel settore specifico della produzione enologica nazionale. La partecipazione degli atenei rafforza la qualità e l’ampiezza della proposta formativa e conferma l’interesse delle istituzioni universitarie toscane al percorso professionale del master. Le iscrizioni per partecipare sono aperte fino al 9 ottobre 2023.

L’alto livello occupazionale e i possibili sbocchi professionali

Il successo del Master è testimoniato dal livello occupazionale di chi ha conseguito il titolo. Circa il 70% di chi ha iniziato una attività lavorativa lo ha fatto già al termine dello stage o addirittura prima della conclusione del Master. E il consorzio universitario AlmaLaurea riporta un tasso di occupazione compreso fra il 65 e 90 per cento entro un anno dal conseguimento del titolo.

Gli sbocchi professionali sono molteplici e riguardano, in particolare, attività di promozione nazionale e internazionale sia per singole aziende sia per marchi collettivi, gestione e responsabilità del marketingorganizzazione di eventi e gestione del turismo enologicostrategie di comunicazione.

Il corso forma dunque una figura professionale che, grazie alle conoscenze dei principi della produzione vitivinicola, dei meccanismi e degli strumenti della comunicazione e del marketing, nonché delle tecniche di degustazione sviluppate nelle attività didattiche, sia in grado di operare nei settori finalizzati alla diffusione della conoscenza dei vini italiani all’estero, nonché alla loro promozione e all’affermazione sui mercati mondiali, considerando sia quelli consolidati (come Stati UnitiGermaniaRegno UnitoCanadaPaesi scandinavi) sia quelli in espansione (quali CinaCoreaRussiaBrasileAmerica latina), con un particolare focus su paesi “emergenti” (ad esempio  AfricaSud-est asiatico).

Il diploma di sommelier AIS

Le ambasciatrici e gli ambasciatori del vino italiano” che il Master forma sono specialisti in temi riguardanti la conoscenza dei vini italiani, anche grazie alle competenze in degustazione attraverso il conseguimento, all’interno del master, del diploma di sommelier AIS, dei territori che li producono e dei risvolti qualitativi, culturali, socio-economici e commerciali, delle tecniche e delle modalità di comunicazione specifiche per i prodotti enologici. Particolare attenzione anche alle caratteristiche e alle tendenze dei diversi mercati mondiali e dei consumatori internazionali.

Chi può partecipare

Il master è rivolto a laureate e laureati di primo livello in qualsiasi disciplina. La domanda di ammissione deve essere corredata da lettera motivazionale ed è aperta anche ai laureandi che abbiano terminato gli esami prima dell’inizio delle lezioni e che prevedano di acquisire il titolo di accesso nel corso delle attività didattiche del Master. È possibile richiedere la partecipazione a singoli moduli o come uditori. Alcune lezioni si terranno in lingua inglese per favorire l’approccio ai mercati internazionali.

La produzione vitivinicola come traino per l’economia

“La produzione vitivinicola italiana rappresenta uno dei punti di forza del comparto agroalimentare nazionale con un ruolo di traino per l’intera economia - commenta Pietro Tonutti, direttore del master e docente di viticoltura alla Scuola Superiore Sant’Anna - Anche nell’ultima vendemmia del 2022 l’Italia ha mantenuto il ruolo di leader mondiale sfiorando il 20% della produzione mondiale. A fronte del successo commerciale di alcune tipologie di vino, l’Italia sta indirizzando sempre più attenzione ai vitigni locali, che rappresentano un grande patrimonio culturale e di biodiversità.

“Nel 2022 – continua Tonutti - l’Italia non solo ha mantenuto il primato di primo paese produttore di vino, ma, sulla base dei primi dati disponibili, avrebbe anche superato la Spagna come primo paese esportatore (per volume) di vino. Il valore dell’export ha sfiorato gli 8 miliardi di euro, record storico assoluto, a dimostrazione della forte dinamicità del settore e dell’attrattività crescente del vino italiano all’estero. La sfida che attende l’export del vino italiano è quello dell’ulteriore aumento di valore e l’ampliamento dei paesi importatori e il consolidamento dei flussi di mercato.  Rispetto al 2021, i mercati europei segnano un incremento di import del vino italiano del 7%, mentre c’è una contrazione di circa gli stessi punti percentuali dei mercati extra UE.

“L’export del vino - conclude Pietro Tonutti - rappresenta quindi un fattore di assoluta importanza per il settore enologico nazionale con positive ripercussioni anche su altri ambiti ad esso collegati (ad esempio il turismo enologico). Da qui la necessità di formare figure professionali in grado di creare opportunità e sviluppare nuove dinamiche aziendali, e di diffondere adeguatamente la conoscenza dei vini italiani e della cultura legata alle tradizioni enologiche e ai diversi territori. Per raggiungere questo scopo è necessaria una forte complementazione delle competenze viticolo-enologiche e di marketing con quelle di tipo socio-culturale e di comunicazione da integrare con quelle relative allo studio delle caratteristiche dei mercati e delle tipologie dei consumi e dei consumatori internazionali. Tutti aspetti che il Master include nel programma formativo”.

Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna

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