Pesca vietata nell'Arcipelago toscano, maxi sequestro di finanza e guardia costiera

Ieri, nell’ambito di una complessa attività di polizia marittima, il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di porto e la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Portoferraio, con il supporto della ONLUS “Sea Sheperd Italia”, hanno effettuato il sequestro di attrezzi da pesca illegalmente posizionati nelle acque dell’Arcipelago Toscano.

Nel corso dell’operazione, iniziata alle prime luci dell’alba dal porto di Portoferraio, sono state impiegate 10 persone tra militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera.

Il nucleo di polizia marittima, che ha operato a seguito di segnalazione pervenuta dalla “Sea Sheperd Italia”, si è diretto a sud dell’isola di Montecristo e precisamente nelle acque antistanti lo Scoglio d’Africa, dove sono stati rinvenuti numerosi attrezzi da pesca vietati, nonché privi di contrassegni di individuazione dei pescherecci a cui avrebbero dovuto fare riferimento.

L’illecito posizionamento degli attrezzi, oltre a violare le vigenti disposizioni in materia di pesca, costituiva potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione, per il regolare svolgimento delle altre attività marittime, nonché per le specie marine protette notoriamente presenti in una zona di mare soggetta a particolari tutele ambientali, in quanto ricadente all’interno Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e del Santuario dei Mammiferi Marini “Pelagos”.

A seguito dei controlli effettuati dagli equipaggi dei mezzi navali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, sono state accertate diverse infrazioni stabilite dal Decreto Legislativo n. 4 del 2012, contenente la normativa di riordino in materia di pesca, che prevede per questi illeciti sanzioni pecuniarie fino a 6.000 Euro e la sanzione accessoria della confisca. Pertanto, sono state sottoposte a sequestro 6 reti da posta, per una lunghezza totale di circa 2,5 chilometri oltre a 47 trappole per polpi e crostacei (nasse) collegate tra di loro da oltre 550 metri di cima, per un volume totale di circa 11 metri cubi di materiale.

Gli attrezzi da pesca, sprovvisti di qualsivoglia marcatura e/o segnale identificativo e segnalati con bidoni, bandierine e polistirolo, sono stati recuperati a bordo della Motonave “Sea Eagle” della “Sea Sheperd Italia”, per il successivo sbarco nel porto di Piombino.

L’operazione di sequestro, effettuata in stretta sinergia dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera, ha consentito di interrompere una situazione di illecito sfruttamento della risorsa ittica e si inquadra nell’ambito delle più ampie attività di sorveglianza e monitoraggio condotte dagli Organi dello Stato a tutela della risorsa ittica, dell’ambiente, della collettività e quindi del superiore prioritario interesse pubblico.

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