Cade in una vasca di depurazione, muore un operaio a Santa Croce sull'Arno. Ferito un collega

Un altro incidente sul lavoro, un'altra tragedia è avvenuta questa volta nel pomeriggio di oggi a Santa Croce sull'Arno, intorno alle ore 16. Durante l'esecuzione di operazioni di manutenzione su una cisterna all'interno dell'impianto di depurazione Aquarno, si è verificato un incidente mortale. Un lavoratore di 44 anni, Alberto Fontanelli, ha perso la vita mentre il suo collega è rimasto ferito ed è stato trasferito in elicottero all'ospedale di Careggi a Firenze per ricevere cure immediate.

I due operai coinvolti nell'incidente sono stati catapultati all'interno di una vasca dopo una caduta da una certa altezza. Purtroppo, l'operaio è rimasto intrappolato nella vasca, dove è stato esposto a sostanze acide presenti nell'ambiente. Le squadre di soccorso hanno estratto l'uomo senza vita dalla vasca, mentre il suo collega, anch'egli sulla quarantina, sebbene abbia riportato ferite multiple, non è in pericolo di vita. Ancora da chiarire i dettagli dell'incidente.

Sul luogo sono intervenuti il servizio di emergenza 118, i carabinieri e gli esperti medici dell'ASL responsabili della sicurezza sul lavoro, oltre ai vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco. Il corpo dell'operaio deceduto è stato successivamente trasferito all'istituto di medicina legale per le indagini necessarie.

Presidio dei sindacati

A seguito dell'incidente è stato annunciato un presidio davanti ai cancelli di Aquarno per domani, 10 agosto, alle ore 10-11, concordato con tutte le sigle sindacali. "Non è accettabile - si legge nella nota - che si continui a morire sul lavoro, chiediamo che vengano accertate tutte le responsabilità"


I COMMENTI

I sindaci di Santa Croce sull'Arno, Giulia Deidda, di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti, e di Fucecchio, Alessio Spinelli, seguono la vicenda ed esprimono la propria vicinanza alle famiglie dei due lavoratori coinvolti: "Siamo scioccati  - dicono i tre sindaci - per quanto accaduto questo pomeriggio al depuratore che serve le aziende del settore conciario del Comprensorio del Cuoio, l'impianto gestito dal consorzio Aquarno. Non conosciamo ancora la dinamica dell'incidente e quindi ci asteniamo al momento da valutazioni e giudizi. Resta il fatto che una persona è deceduta a causa di un incidente sul lavoro e una seconda è rimasta coinvolta. Dobbiamo rimarcare con forza quanto il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro sia centrale nel nostro paese. In Italia occorre fare di più per evitare gli incidenti sul lavoro. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e quello delle comunità che rappresentiamo alla famiglia dell'operaio deceduto".

Pontederese di origine, la scomparsa di Fontanelli ha colpito tutto il comprensorio del Cuoio e la Valdera. "Alberto era un nostro concittadino e ha perso la vita lavorando. La morte è sempre dolorosa, quella sui luoghi di lavoro inaccettabile". Questo il commento e il messaggio di cordoglio che il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi, ha pubblicato sulla sua pagina social. "Un dramma la cui dimensione è raccontata dai numeri ma si può toccare soltanto dentro le storie spezzate delle persone coinvolte e delle loro famiglie. Un dolore lancinante che oltre alla rabbia deve stimolarci a proseguire con ostinazione a sviluppare la cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro così come stiamo provando a fare anche in questi mesi con l'associazione "Safety Valley" dedicata allo scopo. La comunità di Pontedera si stringe in un triste e commosso cordoglio attorno alla famiglia di Alberto e ai suoi affetti più cari".

Una tragedia inaccettabile”. Così il presidente della Regione Eugenio Giani, dichiarandosi atterrito, commenta quanto accaduto oggi a Santa Croce sull’Arno: “Di fronte a una morte così atroce e a incidenti di questo tipo – prosegue Giani - devo ricordare ancora una volta quanto importante sia concentrarsi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, uno dei temi fondamentali dell’agenda politica, su cui anche la Regione Toscana sta ponendo tutta la sua attenzione e il suo impegno e lo farà ancora di più, per combattere questo fenomeno drammatico, indegno di un paese civile. Esprimo il mio cordoglio e sono vicino alla famiglia dell’operaio in questo momento di dolore

"Di lavoro non si dovrebbe morire mai. Invece, oggi, un'altra tragedia ha colpito la nostra regione, stavolta a Santa Croce sull'Arno". Queste le parole del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. "Alla famiglia, ai parenti, ai colleghi di lavoro, agli amici, va il cordoglio da parte di tutto il Consiglio Regionale della Toscana. Fare di tutto per fermare questa strage silenziosa è e sarà sempre una priorità della nostra agenda politica".

"Apprendiamo con grande tristezza della morte di un operaio, al lavoro presso il depuratore di Aquarno, mentre un suo collega risulta in gravi condizioni - afferma invece Elena Meini, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega -  Purtroppo, dunque, dobbiamo registrare l'ennesimo decesso di un lavoratore nella nostra Regione e questo ulteriore lutto deve farci attentamente riflettere. La frequenza di questi gravi incidenti è tale, che devono essere, quindi, poste immediatamente in essere tutte le più idonee contromisure per stoppare tutte le morti sul lavoro. Ai familiari del lavoratore deceduto va la nostra vicinanza ed al ferito gli auguri che possa prontamente ristabilirsi" conclude la rappresentante della Lega.

Sull'incidente è intervenuto anche il CUb sindacato di Base Pisa: "Da gennaio a giugno 2023 le denunce per infortuni sul lavoro in Toscana sono state 23.401 , i morti 21, qualcuno sostiene che i dati sono in vistoso calo rispetto al 2022, tuttavia i conti si fanno a fine anno e già nel primo trimestre i morti sul lavoro su scala nazionale risultavano in crescita del 4 % .Siamo davanti a un'emergenza taciuta tanto che non esiste nella legislazione italiano il reato di morti sul lavoro e così aumenta la mattanza di lavoratori e lavoratrici. Preoccupa l'assuefazione nel mondo del lavoro all'idea che i morti e gli infortuni siano una sorta di elemento ineluttabile, indigna non solo l'aumento degli orari e dei ritmi in cambio di irrisori premi di produzione, indignano le condizioni in cui si opera in molte aziende e realtà lavorative dove la salute e la sicurezza sono un optional in totale subordine alla costante ricerca di profitti".

"A nulla, se non a far aumentare la rabbia, servono le lacrime di coccodrillo dei politici come Giani, tra i più fervidi sostenitori dell’ "eccellente" produzione del Concio Toscano, nonostante lo scandalo Keu e la connivenza di esponenti Pd - dichiarano da Potere al Popolo Pisa - così come soltanto il silenzio dovrebbe arrivare da chi come la Consigliera Regionale della Lega Meini esprime cordoglio, mentre il suo partito al governo taglia i fondi per il risarcimento alle famiglie delle vittime sui luoghi di lavoro. Sono oltre 700 i lavoratori uccisi sui luoghi di lavoro dall’inizio del 2023: 4 nella provincia di Pisa con oltre 3000 infurtuni denunciati. Un bollettino di guerra che grida vendetta. Tutta la nostra vicinanza alle famiglie e ai colleghi. È il momento di dire basta alla strage di chi esce di casa per lavorare, senza farci ritorno! È il momento di introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro!".

Questo, invece, il commento del gruppo Una città in comune di Pisa: "Ancora un morto sul lavoro, anche nel nostro territorio. Mercoledì 9 agosto Alberto Fontanelli, operaio di 44 anni, a Santa Croce sull’Arno, è morto dopo una caduta di alcuni metri all'interno di una vasca depuratrice dell’impianto di Aquarno SPA, consorzio per la depurazione degli scarti prodotti dall’industria conciaria. Insieme a lui Manuele Tulliani, un altro operaio è rimasto gravemente ferito ma fortunatamente non in pericolo di morte dopo essere stato trasferito all’ospedale di Careggi. Siamo ormai di fronte ad una vera e propria strage. Sono oltre 700 i lavoratori uccisi sui luoghi di lavoro dall’inizio del 2023. E i responsabili sono sia le aziende - che non investono sulla sicurezza ma anzi tagliano questi "costi" mettendo a rischio lavoratori e lavoratrici in nome del profitto - che i Governi che si sono succeduti che hanno ridotto le risorse sui controlli. Non ultimo il Governo Meloni che ha addirittura tagliato i fondi per il risarcimento alle famiglie delle vittime sui luoghi di lavoro. Esprimiamo le nostre condoglianze e tutta la nostra vicinanza alle famiglie e ai colleghi di Alberto e Manuele e chiediamo che siano velocemente accertate tutte le eventuali responsabilità per questa ennesima morte su un luogo di lavoro. Solo se si ripristineranno rapporti di lavoro, in cui il reale datore ha il dovere di adempiere a tutti gli obblighi in materia di sicurezza senza alcuna deroga e senza la possibilità di scaricare su ogni singolo lavoratore i costi per non mettere in pericolo la propria vita, si porranno le condizioni per cui simili tragedie non possano più avvenire. Diversamente, con questo quadro normativo e la spregiudicatezza dei padroni, sarà difficile arrestare gli infortuni e le morti sui posti di lavoro".

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