Restauro ultimato per il monumento di piazza Demidoff

Sono stati ultimati i lavori di restauro al monumento dedicato a Nicola Demidoff ubicato nell’omonima piazza, affacciata su Lungarno Serristori.

“È stato un lavoro lungo e complicato, risultato di una bella sinergia tra diversi enti, a partire dall’impegno del Servizio Belle Arti del Comune e la disponibilità dell’Istituto per l'Arte e il Restauro di Firenze. Purtroppo, il gruppo scultoreo venne danneggiato in maniera ingente da un grave atto vandalico. Adesso il monumento dedicato a Nicola Demidoff può tornare a nuova vita, restituendo bellezza e decoro a questo angolo di città affacciato su lungarno Serristori, in una posizione strategica e suggestiva”, hanno detto la vicesindaca Alessia Bettini e l’assessora ai Lavori Pubblici Titta Meucci, sul posto per la conclusione dei lavori di restauro.

Ancor più antico della piazza omonima,  il monumento a Demidoff fu commissionato a Lorenzo Bartolini nel 1828 dai figli Anatolio e Paolo Demidoff, a memoria del  Conte Nicola Demidoff,  attorniato da quattro gruppi allegorici raffiguranti le sue virtù benefiche ed effettivamente realizzato tra il 1830 e il 1849 (completato definitivamente solo dal 1871 dall'allievo di Bartolini Pasquale Romanelli, in seguito alla morte dell'artista). Inizialmente il monumento doveva essere posto nella Villa di San Donato, ma in seguito il figlio Paolo la donò al Comune di Firenze, che la collocò nella piazza attuale, allora denominata "il Renaio" o Piazza delle Mulina di San Giorgio.

Il monumento era stato gravemente vandalizzato nel 2018: la testa di un putto, tenuto in braccio da una delle sculture, era stata staccata dalla sua base ed era stato colorato di rosso il punto di rottura, nella zona di distacco dal busto, oltre ad altri danneggiamenti che avevano riguardato l’impianto antipiccione elettrostatico, evidentemente utilizzato dagli stessi vandali che, per arrampicarsi sulla statua, ne avevano divelto le condutture di alimentazione.

Dopo il danneggiamento Comune, Soprintendenza ed Opificio delle Pietre Dure hanno lavorato in sinergia per approntare i primi interventi di tutela e analisi delle esigenze conservative. Per attuare il restauro del monumento, inserito nell’elenco dei beni FLIC (Florence i Care), l’Istituto per l'Arte e il Restauro di Firenze si è reso disponibile a sostenerne i costi e ad avviare un piano successivo di monitoraggio programmato, integrato nelle attività didattiche delle lezioni per sperimentare un modello virtuoso di coinvolgimento delle realtà private d’ambito nella cura del patrimonio comunitario.  Con la stipula della convenzione, nel novembre 2018, il Servizio Belle Arti del Comune ha redatto un progetto di restauro e ricostruzione della testa danneggiata, definitivamente approvato dalla Soprintendenza nel dicembre 2020. L’Istituto ha così potuto realizzare una serie di interventi specifici, nonostante le difficoltà legate al periodo Covid. Le operazioni sono state elaborate e hanno comportato varie azioni, dalla catalogazione dei frammenti alla pulitura, la ricostruzione, la pulitura e la scansione laser, scansioni 3d per poi passare a specifici interventi di restauro e consolidamento. Sono stati anche eseguiti interventi per la rimozione delle scritte vandaliche. L’ultima fase dei lavori, finanziata tramite un ulteriore erogazione liberale in Art Bonus, ha visto concentrati i tecnici del Servizio Belle Arti – insieme a Istituto per L’arte ed il Restauro Spinelli, R.A.M Restauri Artistici e Monumentali, Sollazzini Davide e Figli, Serisolar pellicole per controllo solare, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR - per le azioni destinate al ripristino definitivo della testa del putto e quindi al completamento delle operazioni.Recentemente, l’amministrazione ha provveduto anche al restauro della tettoia in ghisa posta a sua protezione.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa

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