Esattamente due anni fa il Consiglio comunale di San Miniato su iniziativa delle opposizioni formalizzò la istituzione della figura del Garante per i diritti delle persone disabili. La finalità del Garante furono individuate nella promozione della piena realizzazione dei diritti delle persone con disabilità ai fini del raggiungimento della piena inclusione sociale con pari dignità e opportunità.
La nomina del Garante è previsto debba avvenire a seguito di indizione di apposito avviso pubblico emesso dal Comune, il quale ha avviato tale procedura nella scorsa primavera. L’apposito regolamento stabilisce che fra le domande pervenute è nominato colui che in possesso di comprovata competenza e professionalità nell’ambito delle politiche di tutela dei diritti delle persone offre garanzia di indipendenza e serenità di giudizio e risulti esente da situazioni personali che possano determinare conflitti di interesse.
L’avviso pubblico emesso dal Comune di San Miniato ha ottenuto tre manifestazioni di interesse. Le tre candidature pervenute sono state sottoposte ad una preliminare approfondita valutazione della competente Commissione comunale riunitasi più volte a tale scopo, al termine della quale il Consiglio Comunale avrebbe dovuto individuare la figura idonea a ricoprire il ruolo del Garante.
L’argomento è stato posto all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 27.7.2023 ma al momento della discussione che avrebbe dovuto portare ad individuare il nome del candidato idoneo a ricoprire il ruolo di Garante dei disabili i gruppi consiliari di maggioranza hanno chiesto il rinvio ad altra data della decisione. Una richiesta assolutamente ingiustificata, perché i curricula dei candidati erano stati già attentamente vagliati nelle settimane passate e un ulteriore allungamento dei tempi non avrebbe sicuramente portato a modifiche dei requisiti posseduti di ciascun candidato. Forse i motivi dell’intento dilatorio vanno ricercati nel fatto che il candidato a Garante dei disabili apparentemente gradito dalla maggioranza non risultava essere il migliore in termini di possesso dei requisiti previsti dal Regolamento e dal bando.
Di fronte all’atteggiamento inutilmente dilatorio della maggioranza, probabilmente volto a coprire posizioni contrastanti in seno alla maggioranza, e comunque non rispettoso né di un concorso pubblico né di un Regolamento comunale, i gruppi consiliari di Lega, Cambiamenti e Forza Italia dopo aver stigmatizzato l’assurda richiesta di rinvio della nomina del Garante e il maldestro tentativo della maggioranza a non voler riconoscere il valore dei curricula dei candidati, hanno abbandonato il lavori del Consiglio Comunale, nella ferma determinazione che la istituzione comunale deve cessare di essere considerata proprietà del PD.
I gruppi consiliari Lega, CambiaMenti, Forza Italia
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