Omicidio volontario in concorso. È questa la motivazione con cui la corte d'Assise di Pisa ha condannato gli ex caporali della Folgore, Alessandro Panella a 26 anni, e Luigi Zabara a 18 anni, per la morte di Emanuele Scieri, il parà trovato morto nella caserma Gamerra il 16 agosto 1999. I due sono stati anche condannati a risarcire i danni, e al pagamento delle spese legali, nonché interdetti dagli uffici pubblici. L'inchiesta iniziò nel 2018, dopo nuove indagini e una commissione parlamentare di inchiesta che aveva escluso il suicidio, avvalorando al contrario la tesi di atti di nonnismo.
L'udienza si è tenuta questa mattina. Durante l'udienza sono state ascoltate tre testimoni le quali riferivano di essere state a Pisa nelle notti tra il 13 e il 16 agosto 1999, e di essere state in compagnia di un militare che era in caserma e che avrebbe riferito di aver visto gli ex caporali imputati ancora svegli nella notte in cui morì Scieri.
"Mio fratello non ci sarà restituito ma adesso c'è una verità, quella che noi abbiamo sempre voluto, sia io che i miei genitori". Così Francesco Scieri, fratello di Emanuele, ha commentato la lettura della sentenza della corte d'assise avvenuta dopo le 16. "Purtroppo per come sono andate le cose non avevo nessuna certezza di una sentenza di condanna e quindi sarebbe stata una ulteriore sconfitta - commenta ancora il fratello - oggi è un tassello importante se ci saranno altri gradi di giudizio".
La corte d'assise di Pisa ha inoltre condannato anche il ministero della Difesa al risarcimento dei danni alle parti civili, fissato in 200mila euro di provvisionale per la madre di Emanuele Scieri e in 150mila euro per il fratello. Condannati i due imputati al risarcimento dei danni in favore del ministero della Difesa, che nel processo si è costitutito parte civile, per 80mila euro.
La condanna è giunta inaspettata. A dirlo l'avvocato Andrea Di Giuliomaria, difensore dell'ex caporale Luigi Zabara, che ha annunciato l'attesa dei 90 giorni per leggere la sentenza: "Le sentenze si attendono, si leggono e si impugnano. Faremo l'appello".
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