Picchiò infermiera a Torregalli, l'Asl: "Non fu per lunga attesa"

A seguito di alcuni articoli apparsi nei giorni scorsi sugli organi di stampa su presunte “aggressioni ai sanitari” a Torregalli da parte di un paziente, l’Azienda precisa:

Il caso non è imputabile a un’attesa come riportato dagli organi di stampa. L’uomo si è presentato in Pronto Soccorso con codice 2 per dispnea (difficoltà a respirare). Dopo gli accertamenti necessari, tempestivamente è stato ricoverato in Medicina. Considerato la complessità clinico-assistenziale del paziente è stato reso disponibile in modo efficiente un posto letto in un setting dell’ospedale a maggior carico assistenziale.
Il paziente quindi è stato gestito in modo appropriato e con una tempistica efficace.

Il paziente prima del ricovero in reparto si trovava in stato di carbonarcosi, cioè presentava livelli di C02 molto elevati tali da causare sopore e un diminuito livello di coscienza. In Dea è stato quindi sottoposto a ventilazione assistita. Al risveglio, normalizzata la respirazione ma ancora sotto l’effetto dell’ipossigenazione, ha avuto una reazione smodata e con un colpo violento, ha colpito al volto un’operatrice sanitaria che in quel momento si era avvicinata al letto per prestargli la necessaria assistenza.

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