Tra le storie dei migranti salvati dalla nave Geo Barents della ong Medici senza Frontiere, ce n'è una particolarmente straziante. Una donna in stato di gravidanza ha perso il bambino durante la navigazione in mare. Allo sbarco al porto di Marina di Carrara era già stato accertato lo stato di difficoltà. In altri casi, era stato possibile stabilizzare le condizioni di donne in gravidanza dopo il viaggio in mare. Stavolta non è stato possibile.
Dei 197 salvati, sono stati censiti 11 sono donne e 60 minorenni fra bambini e adolescenti di cui 51 non accompagnati. Tra gli adulti, alcuni migranti portavano sul corpo segni di tortura.
Infine, è stato ricordato che sulla nave c'era un bimbo di pochi mesi con la madre. Entrambi erano stati salvati nel Mediterraneo su una carretta del mare, un'imbarcazione rugginosa e dall'assetto precario che, racconta Riccardo Gatti responsabile dell'operazione di soccorso della Geo Barents, "aveva il concreto rischio di affondare da un momento all'altro".
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