Con la fine della scuola si è chiuso il progetto L’Insostenibile invisibilità svolto all’interno della scuola primaria e secondaria di primo grado Niccolini di Ponsacco. Uno strumento ideato lo scorso anno a seguito di alcuni episodi di bullismo. Martedì pomeriggio si è svolto un momento di restituzione pubblica da parte delle professioniste coinvolte della cooperativa Arnera.
"La scorsa estate – ha introdotto l’assessora all’istruzione Stefania Macchi – abbiamo messo a punto un progetto che potesse rispondere a una richiesta arrivata dalla scuola: una risposta efficace per prevenire i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Così è nato lo sportello di ascolto portato avanti con la grande collaborazione degli insegnanti e del consiglio d’istituto con grande dedizione, professionalità e impegno da parte di Irene Gotti e Maria Rosa Cranchi. L’obiettivo è stato quello di creare ragazzi attenti agli episodi di bullismo, ma anche dei cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri".
Un progetto che ha visto una doppia e distinta attuazione. Da una parte lo sportello di ascolto a cui si sono rivolti 185 ragazzi (135 della scuola secondaria e 50 della primaria) e un totale di 503 colloqui (considerando anche insegnanti, genitori e volontari) dall’altra il laboratorio nelle classi per intervenire sul tutto il sistema classe laddove era stata segnalata una situazione da attenzionare, con l’obiettivo di trasformare ciò che era luogo di conflitto in luogo d’incontro.
"Un progetto – hanno detto la pedagogista Gotti e la mediatrice Cranchi – pensato non per essere chiuso tra le mura della scuola, ma per l’intera comunità e che ha coinvolto una rete ampia di figure come gli insegnanti, la famiglia, i volontari e le educatrici sui pulmini. Allo sportello i temi trattati sono stati molti: dal mondo degli affetti, le relazioni familiari, l’ansia e le pressioni che arrivano dal mondo degli adulti. Durante i laboratori invece il lavoro è stato più incentrato sul bullismo, sul giusto modo di incanalare le emozioni e la rabbia, sul rispetto e sulla necessità di una comunicazione efficace".
Fonte: Comune di Ponsacco - Ufficio stampa
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