Più di 4mila visitatori, 26 visite guidate e un flusso costante di nuove richieste. A venti giorni dall’inaugurazione, “Oltre le mura di Sant’Orsola”, primo progetto espositivo del futuro Museo Sant’Orsola, a cura di Morgane Lucquet Laforgue, può dire di aver già centrato l’obiettivo: quello di riaprire alla città un luogo storico dalle alterne fortune, rimasto inaccessibile per quattro decenni.
Dal 1° giugno al 2 luglio la mostra apre le porte per un mese al grande cantiere in progress di Sant’Orsola, ex monastero nel cuore di Firenze, dove trovò sepoltura Lisa Gherardini, colei che si dice sia stata la Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Un “museo effimero”, destinato a trasformarsi con l’evolversi dei lavori: il complesso – circa 17mila metri quadri nel rione di San Lorenzo – è infatti al centro di un imponente piano di rigenerazione a cura del gruppo francese Artea / Storia, soggetto individuato nel 2020 dalla Città Metropolitana di Firenze attraverso un bando ad hoc.
Al termine dei lavori Sant’Orsola ospiterà atelier per artisti, botteghe di alto artigianato, una scuola di design, una foresteria, uno spazio di co-working, una caffetteria, un ristorante e un museo, gestito da una fondazione senza scopo di lucro (in corso di creazione da Artea).
Attraverso le opere di due artisti emergenti, Sophia Kisielewska-Dunbar e Alberto Ruce, il futuro Museo Sant’Orsola svela già la sua vocazione al contemporaneo. “Sarà un dialogo tra passato e presente e tra generazioni diverse che hanno abitato e abiteranno questo spicchio di città”, spiega la curatrice Morgane Lucquet Laforgue. Numerose ricerche hanno portato a ricostruire l’antico patrimonio artistico di Sant’Orsola: alcune opere sono destinate a tornare “a casa”, altre invece nasceranno qui, grazie a progetti specifici e residenze d’artista.
La prima è stata proprio quella di Sophia Kisielewska-Dunbar, che durante la permanenza a Firenze si è ispirata alle pale d’altare che anticamente si trovavano nel convento per indagare le modalità di rappresentazione della donna nel canone dell’arte occidentale.
Il risultato è un progetto monumentale, intitolato Noli me tangere (dal latino «non mi toccare»): un grandioso trittico dipinto ad olio su tela. Ciascuna delle figure che affollano i pannelli laterali del trittico è estrapolata da pitture, disegni o bassorilievi fiorentini, raffiguranti scene di violenza sulle donne e realizzati nei medesimi anni dell’attività del monastero di Sant’Orsola. Usando la tecnica del collage in pittura, Sophia ha immaginato una contro-narrazione, per rivendicare lo sguardo femminile che per secoli è stato escluso dal canone dell’arte occidentale.
Alberto Ruce, invece, ha coinvolto le donne del quartiere come modelle per Al di là di tutto, progetto che si articola in due ambienti: l’antica chiesa conventuale e l’ex spezieria. Ricollegandosi alla diversa funzionalità di questi spazi, ha scelto l’antica chiesa per la realizzazione di un’istallazione che celebra la storia di fine vita di Lisa Gherardini, la presunta modella della Gioconda di Leonardo da Vinci, che trascorse i sui ultimi anni di vita nel convento di Sant’Orsola, assieme a sua figlia che vie era monaca.
Nell’antica spezieria, invece, ha realizzato dei murales che evocano l’attività farmaceutica praticata dalle suore proprio in quel luogo. L’essenza effimera del progetto, inoltre, ha portato l’artista a sperimentare la lavorazione della cera, materiale mutevole e metamorfico, così come gli spazi di Sant’Orsola in corso di restauro.
L’apertura del Museo Sant’Orsola è prevista per il 2025. Nel frattempo proseguono le visite guidate: mercoledì 30 giugno la mostra aprirà appositamente per due gruppi scolastici, di circa 30 studenti ciascuno. In autunno già si prevedono nuove attività in sinergia con associazioni e soggetti culturali del territorio, in un’ottica partecipativa e di apertura alla città che contraddistinguerà l’intera durata dei lavori di recupero.
“Nel rispetto delle sue tradizioni, Artea, con la sua filiale Storia, si impegnerà a ripristinare il complesso di Sant’Orsola. Ha ideato un progetto unico, che propone una pluralità di servizi e di attività, sapendo valorizzare le specificità del luogo e del suo passato e inscrivendolo allo stesso tempo nella modernità, segnando così una nuova tappa nella sua storia. Questa visione ci permetterà di offrire domani a studenti, artigiani e artisti un luogo che ispira, propizio alle sperimentazioni e all’apprendimento. I lavori di riqualifica che cominceranno prossimamente permetteranno a Sant’Orsola di partecipare alla vita del quartiere di San Lorenzo, nel cuore di Firenze, e di offrire ai fiorentini, come a tutti i visitatori, un luogo di vita e di esperienze singolari”, conclude Philippe Baudry, Amministratore delegato di Artea.
Oltre le mura di Sant’Orsola
1° giugno - 2 luglio 2023
ingresso libero
Ex-convento di Sant’Orsola
Via Sant’Orsola, Firenze
Dal giovedì alla domenica, 10 - 20
Per visite guidate ed eventuali aperture straordinarie altri giorni della settimana su richiesta inviando una mail tramite il sito del Museo Sant’Orsola (museosantorsola.it)
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