Novantenne uccisa in casa a Pistoia, il figlio confessa l'omicidio

Patrizio Ruscio ha confessato l'omicidio di Ottavina Maestripietri, la madre novantenne trovata senza vita il 1 giugno a Pistoia. Il figlio 60enne, di professione ragioniere, ha detto la sua versione nell'interrogatorio - durato circa tre ore e mezzo - che aveva chiesto lui stesso.

"Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande - ha spiegato l'avvocato di Ruscio -, ha detto tutto quello che è accaduto, quindi ha confessato questo delitto, assumendosi la responsabilità del gesto. Non vi sono altri soggetti coinvolti, non ha spiegato il motivo, perché motivi non ce n'erano. Sicuramente è il clima di esasperazione che ha vissuto negli ultimi mesi e negli ultimi anni, che l'ha portato nel corso della discussione a compiere questo gesto".

Sempre secondo l'avvocato il sessantenne "si è reso conto pochi minuti dopo che evidentemente la mamma non stava bene, nel tapparle la bocca, ha provato a rianimarla, perché ancora era in vita, senza riuscirci. Ha chiamato allora il 118, che ha ritenuto che la donna fosse morta per cause naturali, ma evidentemente il figlio non se l'è sentita di avallare una verità che non era vera e allora ha detto 'chiamate le forze dell'ordine'".

La dinamica ricostruita dal reo confesso e spiegata dal legale: "Il mio assistito doveva dire alla madre che non aveva raccolto i soldi per il pagamento dell'affitto della casa di lei. La mamma aveva paura dello sfratto, nel cercare di calmarla le ha tappato la bocca e dopo 2-3 minuti si è reso conto che la mamma non stava bene.Ha cercato un chiarimento quella mattina, dopo l'incontro con la madre sarebbe voluto andare dal proprietario di casa per chiedere una proroga o una rateizzazione dell'affitto. Evidentemente qualcosa nella sua mente si è inceppata".

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