Bambina scomparsa a Firenze, ascoltati i genitori. Presidio in piazza Duomo

Proseguono a Firenze le indagini per cercare la piccola Kata, la bambina peruviana scomparsa il 10 giugno a Firenze. Il lavoro degli investigatori potrebbe essere stato indirizzato anche dalle indicazioni del padre Miguel, scarcerato ieri mattina, il quale avrebbe riferito dei suoi sospetti agli inquirenti. Secondo l’uomo, la piccola sarebbe stata rapita a seguito di contrasti con altri immigrati, così come aveva già detto anche pubblicamente la moglie Kathrina. Per il padre di Kata il sequestro è stato pianificato e l'uomo avrebbe dei sospetti precisi. Anche la madre della bambina, Kathrina Alvarez, è stata sentita dagli inquirenti.

Questo pomeriggio, verso le 18:30, si è tenuto un presidio di solidarietà in piazza Duomo a Firenze, organizzato da amici e conoscenti vicini alla famiglia della bambina. Vi avrebbero partecipato un centinaio di peruviani residenti a Firenze, i quali hanno poi sfilato per le vie del centro mostrando cartelli con l'immagine della bambina e la scritta "aiutateci a farla tornare a casa" e palloncini bianchi. “Continueremo a essere presenti finché Kata non sarà rilasciata” ha detto una portavoce della comunità.

Una portavoce della comunità peruviana che stava filmando l'iniziativa, inoltre, avrebbe affermato che su Facebook un utente avrebbe commentato la diretta video della manifestazione scrivendo: “Sono con lei ora in Germania. Se hai bisogno scrivimi in privato". Il commento sarebbe stato poi stato cancellato.

Intanto, vanno avanti gli accertamenti tecnici, fra cui quelli sulle immagini di telecamere su strade più distanti da dove è situato l'ex hotel Astor (all'angolo tra via Maragliano e via Boccherini). Gli investigatori avrebbero fissato come punto del rapimento il cortile sul retro dell'ex albergo da cui si accede - grazie a un cancello abbattuto  - alla proprietà condominiale confinante di via Boccherini, dove martedì pomeriggio sono stati perquisiti tutti i 19 appartamenti.

"Sono con lei in Germania"

La frase "sono con lei ora in Germania. Se hai bisogno scrivimi in privato" è apparsa sul profilo facebook di un utente che ha commentato la diretta video della manifestazione. A darne notizie una portavoce della comunità peruviana che stava filmando l'iniziativa. Il commento, però, è stato poi cancellato. La vicenda è ancora tutta da chiarire

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