Varie segnalazioni di cittadini empolesi riferiscono di telefonate ricevute da finto commissario e/o finto avvocato, per fortuna alcune risolte anche con l'intervento tempestivo delle forze dell'ordine. La settimana scorsa a Ponzano i truffatori sono però riusciti a fare centro con una pensionata ultra ottantenne. Abbiamo deciso di raccontare questa disavventura, perché possa essere di aiuto ad altri e anche perché è doveroso non far passare inosservati questi ignobili raggiri. Una volontà che può davvero salvare altre potenziali vittime di chi suona alla porta o, come in questi caso, telefona a casa dei malcapitati del momento.
Mercoledì 7 giugno, erano circa le 11 quando è squillato il telefono fisso di una cittadina empolese di 88 anni che vive a Ponzano. La donna, come spiegato dai familiari, era in casa da sola quando ha ricevuto la chiamata da un sedicente prima commissario di polizia e poi avvocato che la informava di un incidente in cui era coinvolto uno dei suoi figli, il quale aveva investito una signora che versava in gravi condizioni e, per essere difeso da un avvocato, era necessario versare una caparra di cinquemila euro. La pensionata scossa per quanto le veniva riferito dai malintenzionati, ha provato a contattare i familiari ma i malviventi hanno pensato bene di tenerle occupato il telefono fisso di casa e il cellulare, impedendole di chiedere aiuto. Con insistenza i truffatori le dicevano che il figlio era in stato di fermo nella caserma della polizia di Stato insieme all’altro suo figlio e alla nuora e di cui venivano fatti in modo preciso i loro nomi. L'anziana, in comprensibile stato di agitazione, adescata dal finto avvocato che non esita a spiegarle che per rilasciare il figlio, c’era bisogno di pagare cinquemila euro, ovviamente cifra da saldare subito. Poco dopo infatti a casa dell'anziana si è presentata, a bordo di un’autovettura di colore bianco, una donna alta, con una parrucca di capelli scuri e ricci, che si è fatta consegnare la cifra di mille euro che l'anziana era riuscita a trovare in casa.
I farabutti vanno a giocare quindi sul tempo e l’emotività delle vittime, come denunciamo anche altri i cittadini che hanno subito i medesimi tentativi di estorsione. Vittime anziane o comunque fragili che, colte alla sprovvista e disorientate, eseguono gli ordini e, quando capiscono di essere stati truffati, ormai è tardi e cadono nella disperazione con evidenti danni morali e fisici.
Numeri ‘rubati’, privacy violata, cittadini controllati a casa propria e nelle proprie abitudini e assolutamente estranei alle vicende. Alle forze dell’ordine non è la prima volta che vengono denunciate situazioni simili, da anni purtroppo accadono episodi del genere e, purtroppo, non sarà di certo l'ultima volta. L’invito fa parte della Sezione Lega di Empoli, sottolineano Bianconi e Picchielli, è sempre quello di informare e far sapere a tutti che episodi simili si stanno verificando in città e nelle frazioni in modo da mettere in guardia le persone, soprattutto gli anziani soli che, in primo luogo, rientrano nel mirino di questi truffatori senza alcuno scrupolo e sempre pronti ad approfittare della buona fede delle persone oneste.
Fonte: Lega Empoli
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