A Montelupo saggio finale del progetto School of rock

(foto gonews.it)

Per la terza volta School of Rock è tornato ad animare la realtà scolastica e culturale di Montelupo. Il progetto ha infatti riacquistato continuità, dopo l'arresto forzato a causa della Pandemia.

L'evento, tenutosi il 31 maggio, è, a dire il vero, soltanto il momento conclusivo di un percorso più ampio, che ha avuto luogo durante tutto l'anno. Gli alunni delle scuole elementari, Margherita Hack e Baccio da Montelupo, hanno potuto prolungare la loro permanenza presso le rispettive sedi, per dedicarsi a un'attività ricreativa e formativa: la musica.

Avvicinarsi alla musica, familiarizzare con essa, ricavarne stimoli positivi, arrivare a instaurare un legame. Entrare in contatto con una forma d'arte, ma anche essere educati allo svago, essere istruiti divertendosi.

Con queste finalità i 50 studenti, seguiti con cura e sapientemente indirizzati dagli insegnanti del CAM, il Centro Attività Musicali di Empoli, si sono cimentati in una sorta di corso musicale, destreggiandosi tra esercizi d'ascolto, esperimenti di ritmo e di suono, prove compositive e molto altro. Ciò è stato svolto subito dopo le lezioni ordinarie, e senza spostarsi dalle loro aule.

Durante il saggio finale, presso l'auditorium della scuola Baccio, si è potuto constatare come il laboratorio svolto abbia positivamente influito sui ragazzi, che, con i loro sorrisi sinceri, hanno regalato al pubblico un piccolo sunto di ciò che hanno sperimentato e immagazzinato in questi mesi.

Hanno intonato canzoni di vario genere, dato prova di conoscere strumenti diversi, utilizzato il corpo per generare suoni, tramite la pratica della Body Percussion. Il tutto accompagnato dall’entusiasmo fiero dei parenti seduti in platea.

Esperienze come questa andranno sicuramente a confluire in un bagaglio personale, conservando al tempo stesso una valenza anche sul piano sociale. Facendo un salto all'indietro, School of Rock, è infatti nato precisamente nel 2019 con un duplice destinatario: ragazzi e genitori. Quest'ultimi hanno potuto trarne beneficio, ricevendo un piccolo aiuto nella gestione del proprio tempo, che vedono regolarmente diviso tra il lavoro, la famiglia e i figli.

L'essere genitore si avvicina fin troppo spesso all'essere anche un coordinatore, è importante quindi poter trovare un punto di appoggio concreto, che sia al tempo stesso un valore aggiunto per i giovani.

Questa necessità era direttamente emersa nell’indagine Quello che le donne non dicono,(condotta su ben 300 donne che vivono e\o lavorano sul territorio di Montelupo), come rivelato da Stefania Fontanelli, assessora alle politiche sociali e alle pari opportunità, la quale ha aperto la serata, ripercorrendo appunto gli antecedenti, ed evidenziando anche gli esiti favorevoli.

Con questa iniziativa, che si rinnova nel tempo, si spera di aver contribuito e di contribuire alla serenità di chi abita e alimenta la comunità montelupina.Per l'occasione, sono stati davvero in molti a presenziare, tutti immersi nel clima di libero svago, e di lieta adesione. I piccoli hanno davvero padroneggiato il palco… come Supereroi.

Il dopo scuola verrà riproposto anche il prossimo anno nei modi e nei tempi che verranno pubblicizzati dopo l’inizio della scuola.

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