La polizia di Livorno ha arrestato due fratelli pakistani per caporalato nelle campagne tra Livorno e Pisa. I connazionali impiegati nella raccolta di frutta e verdura venivano sfruttati per 10 ore al giorno, ogni giorno della settimana, pagati 5 euro l'ora senza contributi. L'inchiesta della squadra mobile ha concluso gli arresti (il fratello più grande era finito in manette l'anno scorso) dopo che negli scorsi giorni all'aeroporto di Pisa era atterrato l'altro fratello. I braccianti venivano sottomessi anche psicologicamente, facendo leva sul loro stato di necessità, minacciandoli di lasciarli senza alloggio e senza lavoro. I fatti contestati risalgono alla piena pandemia e i lavoratori non venivano dotati neppure delle mascherine. Gli alloggi forniti erano in pessime condizioni igienico-sanitarie: in un fondo commerciale tra Piombino e Campiglia Marittima abitavano 5 persone, altre 7 in una casa con una sola camera, una sola cucina e un solo bagno. Anche per gli alloggi venivano decurtati 150 euro al mese come 'affitto'. Le aziende per cui
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