Sei persone in carcere e quattro ai domiciliari (oltre a 10 arresti già avvenuti in passato) per i reati di traffico internazionale di stupefacenti, autoriciclaggio e indebita percezione di erogazioni pubbliche, oltre a 650mila euro di beni sequestrati. La guardia di finanza di Firenze è intervenuta su ordinanza del Gip richiesta dalla direzione distrettuale antimafia.
Le operazioni sono in corso nelle province toscane di Firenze e Prato oltre che a Bologna, Milano e Bergamo per rimanere in Italia e a Barcellona e Londra con il coordinamento di Eurojust.
La banda criminale sarebbe composta da persone nate e residenti nel Fiorentino, le quali si dedicavano al commercio di grandi quantità di hashish e marijuana in Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Con l'aiuto di un commercialista fiorentino reinvestivano i proventi della droga. Egli faceva stipulare contratti di affitto di immobili nel Comune di Firenze per usarli come depositi di droga e aveva assunto fittiziamente uno dei membri della banda per mostrare una posizione lavoraativa regolare e fargli beneficiare di cassa integrazione e disoccupazione.
Tra gli indagati, residenti a Firenze, Bagno a Ripoli, Impruneta e Prato, oltre al commercialista, l'ex socio di un'azienda operante nel settore dolciario a Firenze e disoccupati.
La banda ha operato anche durante il lockdown negli anni della pandemia. I vertici dell’organizzazione stabilivano strategie e canali di rifornimento, luoghi di detenzione e stoccaggio, prezzi di vendita della sostanza stupefacente, nonché i destinatari della stessa. Un referente fidato gestiva i depositi di droga, il trasferimento della stessa nei diversi luoghi di stoccaggio e si occupava della preparazione delle partite di droga da consegnare ai clienti ricevendo il corrispettivo delle cessioni; numerosi corrieri erano incaricati delle operazioni di consegna dello stupefacente e fungevano da “custodi” nei vari luoghi di stoccaggio della droga.
Destinazioni dello spaccio dello stupefacente sarebbero state poi le piazze di Firenze, Empoli, Grosseto, Bologna e Bergamo.
Nel corso di varie operazioni condotte durante le indagini sul territorio nazionale, tra il 2021 e il 2022, sono stati sottoposti a sequestro 685 kg tra hashish e marijuana oltre ad una piantagione di 822 piante di marijuana e 10 ulteriori soggetti erano già stati arrestati in flagranza di reato in tali occasioni per aver trasportato ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.
È in corso, inoltre, il sequestro di beni per un valore di oltre 650.000 euro, tra i quali un immobile ubicato a Firenze, in relazione ai proventi derivanti dalla cessione di stupefacente, al reato di autoriciclaggio e a causa della sproporzione fra i redditi dichiarati dagli indagati rispetto al patrimonio posseduto.
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