Strage Georgofili, commemorazione con Mattarella al Palagiustizia di Firenze

Nell'auditorium del Palazzo di Giustizia, oggi pomeriggio, si tiene una commemorazione dei 30 anni della strage mafiosa dei Georgofili del 27 maggio 1993 a cui intervengono anche la presidente della Consulta Sciarra, la presidente della Cassazione Cassano, il vicepresidente del Csm Pinelli, il procuratore nazionale antimafia Melillo. Alla commemorazione è presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“La strage dei Georgofili ha segnato profondamente Firenze e l’Italia. E’ stata una strage drammatica che pose la Toscana di fronte al fatto che la mafia poteva essere in mezzo a noi, nella nostra realtà. Ricordo la settimana successiva, le assemblee degli studenti, le manifestazioni, lo sdegno della città. Da quella capacità di reazione, grazie anche all’impulso di magistrati bravissimi, parlo di Vigna, Chelazzi, Nicolosi, Crimi, è stato possibile ricostruire l’intero percorso criminoso ed arrivare a 32 condanne esemplari, cosa che non accade sempre. La strage dei Georgofili è quindi un punto di riferimento della reazione civile e della capacità della Giustizia di... fare giustizia. Per questo a trent’anni di distanza, in un’attenzione che è sempre crescente, la presenza del presidente della Repubblica al Palazzo di Giustizia di Firenze, oggi, è veramente il suggello della reazione e del contrasto alla mafia, alla criminalità organizzata, della lealtà nel rapporto fra cittadini ed istituzioni che costituisce l’antidoto più efficace contro le mafie”.

Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, fermandosi a parlare con i giornalisti all’ingresso del Palazzo di Giustizia di Firenze, dove poco dopo è giunto il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per commemorare il trentesimo anniversario della strage di via dei Georgofili a Firenze. Il presidente Giani, dopo aver evidenziato che “questa notte vi è stata una partecipazione enorme al corteo che alle 1,04 da Palazzo Vecchio ci ha portato a via dei Georgofili”, ha definito “bella” la presenza del presidente Mattarella nella giornata odierna.

“Stamani mi sono voluto complimentare con sincerità con lui perché vi era questa coincidenza, il trentesimo anniversario della strage dei Georgofili e il centenario della nascita a Firenze di don Lorenzo Milani”, motivo per cui “è stato veramente bello registrare la prima volta a Barbiana di un presidente della Repubblica, la prima volta di un capo dello Stato alla marcia di Barbiana”, ha aggiunto Giani, perché “questa doppia presenza, a Barbiana ed a Firenze, ha un valore molto importante per tutta la Toscana”.

“I trent’anni dalla strage mafiosa di via dei Georgofili, che portò via la vita a cinque persone e tentó di distruggere il cuore del nostro patrimonio artistico, ci impongono una riflessione profonda su quanto sia stato fatto nella lotta alla criminalità organizzata, ma anche di quanto sia altrettanto necessario non abbassare la guardia".

Lo affermano, in una nota, i parlamentari toscani di Fratelli d’Italia.

"Lo Stato oggi è più forte, anche grazie al sacrificio di uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e come le piccole Nadia e Caterina Nencioni, strappate alla vita la notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, i cui nomi devono essere costantemente presenti nella nostra memoria. I simboli di quel periodo di stragi, visibili in questi giorni, come l’auto ‘Quarto Savona Quindici’, in cui morirono il giudice Falcone e sua moglie Francesca Morvillo, così come la presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella a Firenze per commemorare le vittime, sono la rappresentazione tangibile dell’importanza della memoria. E mai come oggi, il ricordo deve essere per noi esempio di forza e di contrasto costante a tutte le mafie”.

Mattarella incontra i parenti delle vittime

Al Palazzo di Giustizia di Firenze, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato alcuni parenti delle vittime e rappresentanti dei danneggiati della strage mafiosa di via dei Georgofili del 27 maggio 1993. Il capo dello Stato ha salutato personalmente tutti loro, tra i quali era presente Luigi Dainelli, zio di Nadia e Caterina Nencioni, attuale presidente dell'Associazione tra i Familiari delle Vittime. Dainelli ha donato a Mattarella il libro sulla strage dell'Associazione e il testo di un messaggio letto da lui stesso sul tema il 26 maggio durante iniziative sull'attentato in piazza della Signoria.

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