Proseguono le consultazioni della commissione Istruzione e cultura, presieduta da Cristina Giachi, sugli Stati Generali della Cultura. Tappa fondamentale e stimolante l’audizione dei protagonisti dell’arte del contemporaneo in Toscana avvenuta giovedì 25 maggio.
“È stata un’audizione molto interessante - ha spiegato la presidente Cristina Giachi - su gran parte del sistema toscano del contemporaneo. In Toscana esiste una rete per il contemporaneo e abbiamo fatto il punto per capire cosa cambiare o migliorare, dove lavorare e quali siano i soggetti nuovi da coinvolgere. I temi sono quelli emersi in tutti i settori della cultura che stiamo ascoltando. C’è il tema della formazione professionale, dell’approccio dal punto di vista del lavoro che si fa in ambito culturale. Nel caso della rete del contemporaneo c’è il tema della produzione artistica oltre che della valorizzazione e della fruizione. C’è poi il tema della rete effettiva delle collaborazioni che consenta di raccontare una Toscana del Novecento e che realizzi davvero una Toscana diffusa della cultura contemporanea e della fruizione della cultura contemporanea”.
“I borghi e anche le realtà territoriali toscane più marginali - ha concluso la presidente Giachi - hanno luoghi non solo di esposizione, ma anche di produzione culturale contemporanea che vanno valorizzati sempre di più tenendoli in rete per costruire insieme le strategie del futuro nell’ambito del finanziamento della cultura contemporanea. E sui bandi regionali che riguardano il contemporaneo, tanto attesi dagli operatori del settore, possiamo dire che verranno finanziati con la prossima variazione di bilancio prevista all’esame dell’Assemblea legislativa per le prossime settimane”.
Ampio il dibattito che ha coinvolto una rappresentanza della rete del contemporaneo toscana. A farsi portavoce della rete Stefano Colicelli Cagol, il direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato che ha spiegato come “ci siano ampi margini di crescita sul fronte del coordinamento della rete”. “Un modello innovativo da migliorare e implementare pensando insieme nuove sinergie coinvolgendo anche chi non partecipa alla rete”. “Penso che sia fondamentale ricominciare a viaggiare, incontrarsi, in una regione in cui tanti comuni vorrebbero poter ottenere sostegno per avere opere e dove ci sono tante artiste e tanti artisti disseminati per la Toscana. La funzione del Pecci può essere quella di promuovere direttive tematiche efficaci per le politiche territoriali da fare in Toscana”.
Il coordinatore per la comunicazione e lo sviluppo della Fondazione Palazzo Strozzi Riccardo Lami ha raccontato come il contributo della Fondazione abbia creato a Firenze un’identità del contemporaneo prima impensabile, grazie a mostre che hanno avuto un grandissimo successo, tanto che 100mila persone hanno deciso di venire a Firenze con il preciso obiettivo di vederle. Un turismo di ritorno fondamentale per tutta la Toscana”. Tra i suggerimenti offerti da Lami quello “di creare itinerari tematici delle mostre nel territorio”.
Valentina Gensini del Museo MAD, il Murate Art District di Firenze, ha valorizzato il lavoro che è stato fatto con le ragazze e i ragazzi delle scuole medie raccontando l’esperienza di 8 scuole che hanno accolto 8 artisti facendoli lavorare con gli alunni per tutto l’anno scolastico creando dei veri e propri laboratori in cui farli esprimere.
Il direttore del Museo del Novecento di Firenze Sergio Risalti ha sottolineato il valore dell’iniziativa della commissione “un’ottima occasione per misurarsi che dà il senso della ricchezza della produzione in Toscana”. Risaliti che ha posto l’accento sulla necessità “di aiutare chi le opere le fa”. “Stiamo puntando molto sulla formazione e sul sostegno ai giovani artisti - ha concluso – e per questo a ottobre apriremo delle residenze artistiche all’interno dei musei. Saranno quattro, più una dedicata alla figura del curatore, 10 mesi di lavoro per gli artisti che saranno coronati dalla presentazione di una mostra”.
Da parte di tutti gli operatori che hanno partecipato alle audizioni la necessità di rilanciare la rete dopo i mesi duri condizionati dalla pandemia e la richiesta di fondi per sostenere le iniziative legate all’arte contemporanea nella regione. Fondi necessari perché spesso privati e amministrazioni comunali da sole non hanno la forza necessaria. In rappresentanza della Fondazione Museo Igor Mitoraj di Pietrasanta Maddalena Graziano ha sottolineato l’importanza di partecipare alla rete per un Museo che punta ad aprire i battenti nella primavera del 2024.
Hanno partecipato alle audizioni anche il Centro per l’arte contemporanea-Casa Masaccio di Arezzo; il Museo Marino Marini di Firenze e Pistoia; la Fondazione Centro studi sull’arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, il Centrum Sete Sois Sete Luas di Pontedera, il Museo del Novecento e del contemporaneo di Palazzo Fabroni di Pistoia, l’associazione Arte continua in rappresentanza dell’UMOCA, l’Under Museum of Contemporary Art di colle Val d’Elsa e l’assessora alla cultura del comune di San Gimignano Carolina Taddei per la galleria d’arte moderna e contemporanea ‘Raffaele De Grada’
Fonte: Regione Toscana
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro