Martedì 23 maggio alle 18.00 il MMAB apre le porte al libro che rappresenta un caso editoriale tutto italiano: si tratta di Ferrovie del Messico (Laurana editore, 2022) di Gian Marco Griffi.
Si tratta infatti di una pubblicazione fatta lo scorso anno da una piccola casa editrice (Laurana Editore), seppur in una collana diretta da un grande e affermato "uomo dell'editoria" come Giulio Mozzi, e all'inizio circola solo fra pochi affezionati e coraggiosi lettori che si dedicano con entusiasmo alle sue oltre 800 pagine di avventure rocambolesche.
Da lì alla trasmissione cult Fahrenheit Radio 3 il passo è breve, e così Ferrovie del Messico viene proclamato “Libro dell’anno 2022”. Si sono aggiunti in seguito il Premio Mastercard, il Premio Svevo e ultimo (per ora) il premio Mario La Cava.
Come se non bastasse per un esordiente questa “serie di fortunati eventi”, ecco che Alessandro Barbero lo propone per il Premio Strega. Ferrovie del Messico supera i tanti concorrenti e si piazza così a buon titolo fra i fatidici dodici finalisti. Lo stesso Barbero, nelle motivazioni che l’hanno portato a candidare Ferrovie del Messico al Premio Strega, cita “la novità e l’ambizione, del concetto e della trama” e “la qualità della scrittura”.
Un biglietto da visita che già di per sé basterebbe per incuriosire i lettori appassionati, sempre in cerca di qualcosa di nuovo e di diverso. Griffi è riuscito, dopo due raccolte di racconti, a lanciare il suo primo romanzo nell’olimpo della narrativa contemporanea: dalle iniziali 200 copie distribuite nelle librerie, oggi il romanzo che concorre al Premio Strega ha raggiunto le 25.000 copie.
Un successo straordinario se si pensa che per essere considerato “best seller” un libro in Italia deve vendere 50.000 copie. Ma in questo caso non si parla solo di quantità ma anche di qualità, composta dalla critica del settore, ma anche dalla vivacità dei “lettori forti” nel commentare e discutere il romanzo in questione.
Avere al MMAB uno dei dodici finalisti al Premio Strega è già una grande notizia, che in questo caso abbina alla fama dello scrittore anche la ricchezza del romanzo: inizia come un romanzo storico e si trasforma in distopico, passando per il sentimentale e approdando con spavalderia all’avventura.
Ci sono anche i tormenti dell’uomo di oggi, così come l’intramontabile dualismo tra potere e libertà; non mancano i momenti di suspense e commozione e purtroppo (come nella vita) anche la violenza ha la sua parte.
Gian Marco Griffi attacca con ferocia i poteri (siano essi politici o spirituali), chiamando a raccolta una schiera di personaggi estremi e al tempo stesso radicati nella loro convinzione, si prende gioco delle storture della storia, dalle grettezze ciniche delle dittature alla meschinità dei piccoli burocrati, e ci schiaffa davanti la bellezza di sentimenti semplici e potenti, dalla commozione al desiderio di libertà.
In bilico tra iperrealismo e fantascienza, Griffi manovra le microstorie di fantasia (e che fantasia!) per ricomporne una più grande che ci abbraccia tutti (come lettori e come persone): un romanzo che trascende i canoni estetici e critici dell’attuale narrativa italiana e si riprende il diritto dello scrittore a sovvertire regole e usanze per liberare la potenza infinita della mente che crea.
Gli ingredienti che compongono Ferrovie del Messico sono talmente tanti che verrebbe da chiedere come può uno scrittore al suo esordio da romanziere averli captati, amalgamati e trasferiti tutti nella sua opera prima.
Cercheremo di scoprirlo martedì 23 maggio alle 18.00. Dialoga con l’autore Andrea Bellucci. Letture a cura di Cristina Trinci.
Ingresso libero. Per info: biblioteca@comune.montelupo-fiorentino.fi.it oppure 0571 - 1590301
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