La vicenda della casa di riposo di San Miniato da mesi ha attirato l’attenzione delle forze politiche e associazioni che ripetutamente si sono confrontati con l’Amministrazione comunale, affinché la storica struttura di assistenza agli anziani potesse uscire dalla crisi economico - finanziaria che da alcuni anni l’ha colpita.
L’Amministrazione dopo mesi di trattative e pressioni ha finalmente stanziato duecentomila euro per fronteggiare la situazione, impegnandosi a garantire la tutela dei diritti acquisiti del personale della casa di riposo, garantendo la continuità della gestione pubblica. Per rimettere in carreggiata i conti della RSA l’Amministrazione comunale ha anche provveduto a nominare un Commissario il cui scopo è quello di mettere in atto ristrutturazioni organizzative tali da garantire la prosecuzione dell’attività in un quadro di equilibrio economico duraturo.
La ristrutturazione è quindi un passo fondamentale per mettere in sicurezza i conti. Peccato però che dopo tanto parlare, tanto discutere e tanto studiare, la montagna abbia partorito un topolino. Il primo fondamentale provvedimento assunto dal Commissario – si presume con l’assenso dell’Amministrazione comunale – è stato quello di far pagare ai lavoratori gli errori gestionali che hanno portato alla grave crisi finanziaria della Casa di riposo.
In concreto si è imposto ad alcuni lavoratori – e probabilmente è solo un primo passo - di passare alle dipendenze di cooperative private, con tutte le conseguenze negative che ne derivano in termini di trattamento economico e normativo da un passaggio da una impresa pubblica ad un soggetto privato, per di più di natura cooperativa. Quindi a pagare i risultati negativi di piani aziendali pensati dal management politico e amministrativo della Casa di riposo saranno coloro che non hanno avuto alcuna responsabilità ma che sono il motore della struttura, cioè i lavoratori. Un disdicevole provvedimento in puro stile iperliberista che male si addice ad una azienda pubblica o che tale dichiara di voler rimanere. Risolvere i problemi aziendali in questo modo, forse non era necessario nominare un esperto Commissario, era sufficiente un qualunque contabile.
L’affidamento di gran parte della struttura della Casa di riposo a cooperative ci sembra un pessimo segnale e una pessima scelta, perché si altera la natura pubblica dell’ente il quale mantiene si un aspetto pubblicistico ma solo esteriormente, mentre nella sostanza e nella concreta attività diventa un soggetto privato. Senza contare che vi sono esempi di Case di riposo che hanno risolto molto bene i loro problemi di equilibrio economico, facendo il percorso inverso di ciò che stiamo facendo a San Miniato. In altre realtà a noi vicine l’equilibrio economico è stato ristabilito riassumendo il personale alle dirette dipendenze della RSA, e cessando il ricorso a cooperative, realizzando, a nostro avviso, un servizio più continuativo e di maggiore soddisfazione per i degenti.
Fonte: Lega San Miniato
Notizie correlate
Tutte le notizie di San Miniato
<< Indietro