Via libera alla fase due del programma di sorveglianza sanitaria sulle persone esposte a sostanze cancerogene che sono causa di tumori naso-sinusali. Il progetto è di Ispro, l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica della Regione Toscana, e le prestazioni con cui saranno indagate tra i lavoratori queste patologie saranno gratuite e non graveranno sul fondo sanitario, coperte come per altre malattie professionali dai proventi delle sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro. L’impegno di spesa, per una sperimentazione di trenta mesi, è di 33 mila euro.
Saranno invitati a sottoporsi alla visita 240 persone (134 nell’Asl Toscana Centro, 56 nella Nord Ovest e 50 nella Sud Est). Nel registro toscano dei tumori naso-sinusali risultano iscritti, dal 2005 al 2021, 423 pazienti. Parteciperanno al progetto le ex Asl che presentano il maggior numero di casi e che già in precedenza sono state coinvolte in progetti di sorveglianza di questo tipo, ovvero Firenze, Empoli, Lucca ed Arezzo. Sarà scelto chi, tra i residenti in Toscana, è stato sottoposto ad esposizione a cancerogeni certi per almeno trenta anni (di cui uno almeno a polveri di legno o cuoio) e che presenta sintomi suggestivi per tumore naso-sinusale, come, tra gli altri, ostruzioni prolungate, piccole perdite di sangue da una sola narice che si ripetono nel tempo, dolori facciali, cefalee senza altre diagnosi, rigonfiamenti delle gengive superiori e dolore alle orecchie o a masticare.
“Si tratta di un progetto unico a livello nazionale, con esperienze simili solo in Francia – sottolinea l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini -. L’obiettivo che si pone è individuare note metodologiche per definire l’esposizione, oltre ad approfondire la conoscenza dei fattori di rischio per questo genere di tumori da parte dei lavoratori, così da predisporre campagne di informazione e sensibilizzazione su cancerogeni purtroppo non del tutto conosciuti”.
I tumori naso-sinusali sono poco noti, ma hanno conseguenze molto invalidanti e possono portare alla morte; se intercettati in tempo sono invece curabili.
Le aziende che lavorano le pelli o il legno, diffuse in Toscana, producono polveri cancerogene: è pertanto importante conoscere i rischi dell’esposizione, per mettere in atto adeguate misure di tutela e protezione e garantire ai lavoratori una sorveglianza sanitaria.
Nel protocollo operativo che accompagna il progetto sono stati definiti strumenti e organizzazione degli ambulatori, con prima visita in quelli di prevenzione e sicurezza sul lavoro delle Asl ed eventuale successivo approfondimento diagnostico nei reparti di otorinolaringoiatra di riferimento per un esame endoscopico con rinofibroscopio.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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