Stanno facendo discutere le parole del direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Toscana Ernesto Pellecchia, a margine del convegno 'Dal nido gratuito alla parità scolastica. La bellezza delle opere che educano', tenutosi a Firenze, a proposito dell'aggressione al liceo Michelangiolo .
"C'è stata - ha concluso Pellecchia - una certa strumentalizzazione di un episodio che è criticabile e disdicevole. Anziché lavorare per tranquillizzare il contesto, abbiamo assistito ad azioni e iniziative tese ad alimentare la polemica" ha dichiarato Pellecchia.
"In questi mesi ho collaborato costantemente e proficuamente con l'Ufficio Scolastico Regionale e con il suo Direttore. Lo premetto perché il rispetto e la leale collaborazione tra istituzioni è fondamentale e da parte mia, nel ruolo che temporaneamente rivesto da Assessora all'Istruzione, non verrà mai meno.
Detto questo, ho un giudizio molto diverso da quello espresso dal Direttore dell'USR Toscana Ernesto Pellecchia sia rispetto all'azione del Ministro Valditara, che alla risposta all'aggressione avvenuta davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze" ha ribattuto l'assessore regionale Alessandra Nardini.
"Parto proprio da qui - prosegue Nardini -: si è trattato di un'aggressione dai metodi squadristi, fascisti, e proprio per questo, come ho più volte dichiarato, reputo grave la mancata condanna da parte del Ministro Valditara che invece si è affrettato a definire impropria la bellissima lettera scritta dalla Dirigente del Liceo Da Vinci. A differenza del Ministro, ho apprezzato moltissimo quella lettera e ho contattato personalmente la Prof.ssa Savino per ringraziarla delle sue parole. Quella presa di posizione, unita ad altre e alla partecipatissima manifestazione per la scuola e la Costituzione indetta da CGIL, CISL e UIL, a cui ho partecipato convintamente, sono state, a mio avviso, la giusta e necessaria risposta a quanto accaduto.
Non posso poi che esprimere un giudizio negativo sulle azioni portate avanti da questo Governo e dal Ministro Valditara: dalla prima scelta di Giorgia Meloni che ha voluto inserire la parola "merito" nel nome del Ministero, quando l'istruzione dovrebbe essere leva di emancipazione e uguaglianza, alle uscite infelici di Valditara sulla possibilità di prevedere stipendi differenziati per regioni, e sull'umiliazione come metodo educativo. Questo è un Governo che anziché investire sulla scuola pubblica, a maggior ragione dopo questi anni di pandemia, taglia.
Quanto previsto dalla legge di bilancio, infatti, porterà ad accorpare le istituzioni scolastiche, una scelta che non si può mascherare dietro una mera riorganizzazione, soprattutto per una Regione come la nostra che in questi anni si è impegnata a dimensionare correttamente. Reputiamo negative le ricadute di questa scelta sia in termini didattici che occupazionali, per questo ci siamo opposti presentando ricorso alla Corte Costituzionale. Inoltre stiamo ancora aspettando di capire se il Ministero intenda finanziare a breve opporre no il nuovo piano triennale di edilizia scolastica, anche a fronte delle numerose necessità segnalate da Comuni e Province, che non possono più attendere oltre. Invece di ipotizzare di aprire la scuola pubblica ai finanziamenti privati, a mio avviso il Ministro dovrebbe pensare a finanziarla."
“Le parole del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana necessitano di un chiarimento o di una rettifica” hanno affermato Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune. "Il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana ritiene che un pestaggio non sia un episodio grave, da condannare, ma una vicenda “strumentalizzata”? Lo riteniamo assurdo, anche perché questo Governo ha già avuto modo più volte di porsi in modo negativo rispetto alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola del nostro territorio. Far finta che non esista un problema sull’agibilità e le azioni dell’estrema destra è secondo noi gravissimo. La politica e le istituzioni dovrebbero avere la capacità di stare accanto a chi segnala i problemi e le esigenze, non ignorarle".
La FLC CGIL Toscana ha stigmatizzato le affermazioni del Direttore Generale dell’USR Toscana. "Il dirigente toscano ha affermato che sull’aggressione agli studenti del Liceo Michelangiolo ci sarebbe stata la strumentalizzazione di un episodio certamente disdicevole, la quale tuttavia, invece di tranquillizzare il contesto, avrebbe organizzato azioni e iniziative tese ad alimentare la polemica. Troviamo queste parole fuori luogo e assolutamente inaccettabili da parte di un dirigente che ha giurato sulla Costituzione" ha affermato il Segretario generale FLC CGIL Toscana Pasquale Cuomo. "Al Liceo Michelangiolo il 18 febbraio avvenne un’aggressione squadrista da parte di esponenti fascisti, ossia un atto criminale che ha ferito tutta Firenze. La reazione degli studenti, del mondo della scuola, della CGIL e di associazioni e movimenti fu immediata, grazie anche a una bellissima lettera di una Dirigente scolastica fiorentina, Annalisa Savino, che fu seguita da prese di posizione di Collegi docenti e personale scolastico di scuole di tutta Italia. Mentre il ministro Valditara lanciava avvertimenti e minacce di provvedimenti disciplinari alla preside Savino.
La manifestazione del 4 marzo, richiesta dai rappresentanti sindacali nelle scuole fiorentine ai principali sindacati del settore, ha segnato uno dei momenti più alti della scuola italiana, riaffermando la difesa della scuola democratica e antifascista. Lo ha dimostrato la grande partecipazione di studenti, insegnanti, personale scolastico, dirigenti, lavoratrici e lavoratori e, quindi, di popolo. Una reazione civile ed etica contro il pericolo fascista in Italia e per la difesa della scuola della Costituzione.
Riguardo al ministro che “starebbe operando bene”, oltre alle parole indegne alla preside, si ricordano la proposta delle gabbie salariali, l’esaltazione dell’umiliazione e soprattutto la nuova norma sul dimensionamento scolastico. Un taglio lineare di diversi miliardi di euro che provocherebbe la distruzione della rete scolastica anche nelle aree interne della nostra regione, oltre che nel Mezzogiorno. Contro questa manovra la Flc Cgil Toscana ha subito dato battaglia rendendo evidente il pericoloso attacco alla scuola pubblica, al diritto all’istruzione, oltre che ai posti di lavoro. Abbiamo collaborato con la regione Toscana che meritoriamente ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro questa norma palesemente ingiusta.
Rimane infine sempre attuale il monito lanciato molti anni fa da Piero Calamandrei, quando invitava tutte e tutti a contrastare i rigurgiti fascisti e a difendere la scuola, perché è laica ed è un organo vitale della democrazia, poiché è la scuola di tutti. Per questi motivi continueremo ad affermare ogni giorno i valori costituzionali della scuola, rilanciati con vigore dalla grande manifestazione del 4 marzo scorso".
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