Il Pegaso delle donne a Chiara Tilesi. Lo ha consegnato questo pomeriggio alla produttrice e regista il presidente Eugenio Giani nell’ambito della giornata “Intelletto delle donne”.
“Chiarta Tilesi – ha spiegato Giani nella motivazione del riconoscimento – è una produttrice e regista che utilizza i media e il cinema per creare un impatto sociale positivo. Ha saputo infatti creare nuove narrazioni per la parità di genere, sia attraverso il suo lavoro di produzione che di regia. E siamo estremamente orgogliosi del fatto che Chiara abbia deciso di aprire una nuova sede della We Do It Together, la casa di produzione senza scopo di lucro dedicata all'empowerment delle donne che ha fondato a Los Angeles, nella sua città natale, Firenze. Il suo lavoro ha il potere di ispirare le generazioni future di donne, mostrando loro che con impegno e determinazione possono superare qualsiasi ostacolo e raggiungere i loro obiettivi. Per questo il premio Pegaso delle Donne è il riconoscimento che Chiara merita per il suo lavoro e la sua continua lotta per l'uguaglianza di genere nei media e nella società”.
Nata a Firenze, ma residente da diversi anni a Los Angeles, Chiara Tilesi, oltre ad aver fondato a Los Angeles, We Do It Together, ha recentemente ricevuto una nomination agli Oscar per il film "Tell it like a Woman", e una prestigiosa proiezione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso marzo.
Tilesi ha prodotto anche pluripremiati film come "All the Invisible Children", la serie "One of Us" e molti altri. Grazie al suo impegno costante per la parità di genere e il cambiamento culturale, nel 2019 Chiara è stata eletta Cultural Leader al World Economic Forum di Davos.“Ringrazio il presidente Eugenio Giani per questo riconoscimento che mi onora – ha detto Chiara Tilesi - Uno studio delle Nazioni Unite ha valutato che per raggiungere la parità di genere a livello globale ci vorranno almeno 300 anni. Passi in avanti sono stati fatti, ad esempio al momento della fondazione della “We Do It Togheter”, le donne registe negli USA erano intorno al 7%. Poi questo numero è cresciuto, passando dal 12% al 15%, anche se adesso stiamo ritornano al 9%. C’è una consapevolezza maggiore, ma la strada è lunga. Non possiamo mollare. Ricordiamoci che anche se siamo considerate come una minoranza, noi siamo la maggioranza, perché rappresentiamo il 51% della popolazione.
La storia ci ha insegnato che i grandi cambiamenti partono non dai governi ma dalla cultura. Ogni cosa – ha concluso Tilesi - ogni terminologia, ogni narrativa, crea di fatto un tessuto culturale, il dna culturale della società. Dobbiamo essere unite con gli uomini in questa evoluzione, questa non è una battaglia contro l’universo maschile, ma un empowerment della società che vede uomini e donne uniti per cambiare l’immagine e la condizione della donna. Ricordiamoci che nel 2022 in alcuni Paesi alle donne è stato tolto il diritto allo studio, è l’anno in cui una ragazza è stata uccisa per aver messo male lo hijab, è anche l’anno i cui i femminicidi in Italia hanno raggiunto numeri esorbitanti. Il cambiamento è necessario e, come rappresentanti dei media, ne siamo responsabili e dobbiamo attuarlo, uniti”.Fonte: Regione Toscana
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