Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dal comitato Perunaltroraddoppio che da mesi sta ponendo i riflettori sulla questione dei lavori aperti per il raddoppio ferroviario Empoli-Granaiolo, che interesserà le frazioni di Sant'Andrea e Fontanella a Empoli e Granaiolo a Castelfiorentino. Il comitato si rivolge al presidente della Regione Eugenio Giani che questa sera sarà al Dem Festival di Empoli, in dialogo con il segretario regionale Emiliano Fossi.
Di seguito la lettera per intero.
Carissimo Sig. Giani
Ancora una volta Lei sarà a Empoli e ancora non ha trovato il tempo di rispondere a tutte le perplessità che Le abbiamo manifestato in vario modo e varie occasioni.
Vorremmo ricordarle che le Cittadine ed i Cittadini di questo stesso territorio, non solo di Empoli, hanno sempre creduto e lavorato per il progresso sociale ed economico di tutta l’area, per salvaguardare servizi e infrastrutture fondamentali per lo sviluppo e la tenuta stessa del tessuto socio economico, nostro e della nostra Regione. Purtroppo dobbiamo costatare che non sempre tutto questo ha coinciso con l’idea che il governo regionale ha di questi temi per questo comprensorio.
Quante volte le nostre Istituzioni locali hanno avuto il sostegno dei propri Cittadini, attraverso le organizzazioni di categoria e dei lavoratori oltre che dell’Associazionismo e del Volontariato, da sempre grandi risorse a disposizione per gli eventi popolari come per le emergenze in tutto il Paese e a l’estero.
Non ultimo l’impegno decisivo di un gruppo nutrito di Cittadine e Cittadini costituiti in Comitato per sostenere la conclusione dei lavori della 429 nuova(purtroppo contrassegnata dallo scandalo del falso keu).
Oggi, molti di quelle Cittadine e Cittadini che hanno creduto nelle Istituzioni per raggiungere un obbiettivo ritenuto fondamentale, si rivolgono a Lei (per la verità da mesi lo stiamo facendo) amareggiati e sfiduciati.
Da tempo cerchiamo di incontrarla o aspettiamo che risponda alle nostre sollecitazioni giuntele per posta, per stampa, via telematica o sui social media, in merito al raddoppio della linea ferroviaria Empoli – Granaiolo, alla elettrificazione della linea Empoli – Siena e la chiusura dei passaggi a livello con la conseguente nuova strada interna alle frazioni Granaiolo, Fontanella-Sant’Andrea che spaccherà in due le dette frazioni isolando decine di famiglie, prefigurando lo svuotamento di queste comunità. Purtroppo ancora non abbiamo ricevuto un cenno da parte Sua, come neanche dall’Assessore competente.
Restano nell’incertezza le centinaia di espropriandi che non sanno ancora cosa sarà delle loro case per le quali c’è chi sta pagando ancora il mutuo o i lavori di ristrutturazione.
Questa operazione la riteniamo sbagliata in quanto ripercorre un tracciato di ormai 150 anni fa, con tutti i limiti che si porta dietro da un punto di vista logistico. Un tracciato esterno agli abitati (per esempio parallelo alla nuova 429) avrebbe possibilità di sviluppo per ulteriori allargamenti, oltre al fatto che non si capisce perché da Siena si debba passare obbligatoriamente da Empoli per andare al porto di Livorno, oltre al fatto che la zona del cuoio non abbia ancora uno scalo degno di questo nome.
Pensiamo che, come fatto per il quadruplicamento della linea Empoli – Firenze (in verità da Montelupo Fiorentino), sarebbe logico costruire una nuova linea, con servizi adeguati al 2023, ed una nuova stazione per la valdelsa Empolese, e non una vecchia linea raffazzonata. Piu che un raddoppio ci pare un rattoppio, nel senso che il rimedio sia peggio del problema.
Perché sarà anche molto pericoloso per le frazioni che attraverserà (Brusciana, Fontanella – sant’Andrea e zona industriale dell’ex zuccherificio di Graniolo), mettendo a rischio la stabilità degli edifici con il raddoppio dei convogli e l’aumento considerevole di velocità di percorrenza, per non parlare del rischio idraulico dato dal fatto che con la costruzione dei muri di protezione al bordo della linea, gli allagamenti già frequenti nella nostra area, diverranno dei veri e propri alluvioni per le acque che, passando da tre rii tombati, scendono dalle colline che salgono per Montrappoli, oltre alle fogne a cielo aperto che non sono ancora collegate alla rete di depurazione.
Per non parlare del periodo (anni) di svolgimento dei lavori che saranno logicamente estremamente invasivi per i residenti prossimi alla linea. Saremo tutti ostaggi di infiniti cantieri, ammesso e non concesso che, come accaduto per la “nuova 429” non ci siano “intoppi” con interruzioni e ripartenze di cantieri.
Ci avete abbandonati (Regione, Area Metropolitana e le altre Amministrazioni competenti) in balia di RFI, non considerando in maniera adeguata i rischi che correranno i Cittadini delle zone interessate.
Signor Presidente, nei mesi scorsi, in una sua dichiarazione agli organi d’informazione, parlando di Comitati spontanei di Cittadine e Cittadini, li ha definiti “professionisti del no”. Ci permettiamo di dirle che sta commettendo un errore enorme e che si priva di un rapporto con una parte di quei cittadini da Lei amministrati (molti anche Suoi elettori) che sono fra i più sensibili ed interessati al bene comune
Ci fermiamo a queste poche considerazioni, il resto lo vorremmo dire a viva voce a Lei, se riterrà che sia uno dei Suoi doveri.
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