Con il termine ‘Ecomostro’ si fa da tempo riferimento ad uno scheletro di una struttura mai conclusa situata a Ponte a Elsa fra Via Giobetti e Via Caponi, divenuto oggetto di fallimento della ditta che ci lavorava la M.G. Costruzioni di Caserta nel 2004 e che è stato oggetto di importanti proteste da parte di tutti i cittadini per lo stato di abbandono e di degrado in cui da anni si trova.
Oggi il Comune di Empoli ha deciso di investire parte dei soldi stanziati con il PNRR per risolvere
questa importante questione.
La prima cittadina di Empoli ha annunciato l’inizio di abbattimento dell’immobile di Ponte a Elsa con tanto di foto di ruspe in azione.
Un'operazione economica che comprende la demolizione, lo smaltimento dei detriti di cantiere (rifiuti speciali con i costi onerosi) e la ricostruzione di un immobile ad uso sociale con annesso giardino che a lavori ultimati si chiamerà Ecopark. Ma i cittadini empolesi e gli abitanti di Ponte a Elsa non devono dimenticare che tutto questo è solo l'epilogo della mala gestione da parte delle precedenti Amministrazioni Comunali PD che:
1. hanno approvato, a suo tempo, il piano urbanistico di quel complesso gigantesco;
2. non hanno imposto stralci di esecuzione;
3. non sono riuscite a controllare a dovere le imprese coinvolte (provenienti da altre regioni);
4. non hanno saputo gestire, in questi 23 anni, l’area del cantiere dismessa e fatiscente, svegliandosi solo dopo le continue proteste degli abitanti.
Ma con quali soldi il Comune di Empoli si appresta ad eseguire l’opera di rigenerazione urbana?
È presto detto: con i soldi del RNRR e quindi con il lavoro fatto dal governo Conte, attraverso uno dei punti programmatici del M5S che riguarda il consumo 0 del territorio!
I cittadini di Ponte a Elsa, dunque, sappiano chi devono “ringraziare”! Ma come si è arrivati alla delibera con cui l’amministrazione ha deciso l’acquisizione dell'ecomostro? Si tratta di un ampio complesso immobiliare formato da due corpi di fabbrica. L'inizio della costruzione risale al 1998.
La porzione del complesso immobiliare che il Comune ha acquisito per la somma di 860.000 euro avrà diverse destinazioni d’uso (Commerciale, Direzionale, Residenziale e box auto al Piano Interrato.
Ulteriori 26 unità immobiliari poi del medesimo complesso, appartenenti ad altra proprietà privata, non sono interessate dalla procedura fallimentare e quindi dovrebbero essere ovviamente acquisite tramite trattativa privata.
Un ottimo affare secondo l'amministrazione Barnini, perché la base d’asta partiva da un valore molto ribassato rispetto a quello stimato di € 2.779.777,48 indicato in una Perizia del 2007.
Vogliamo dimenticare però la fortissima crisi dell'edilizia abbattutasi nel frattempo e che la struttura, non essendo a norma sismica, dovrà essere demolita completamente?
In conclusione, dunque, con 860.000 euro il Comune di Empoli è venuto in possesso di una struttura ormai obsoleta, non a norma sismica, di difficile recupero, per la quale si renderanno necessari l’abbattimento e la bonifica. L’assessore Fabio Barsottini, a suo tempo, aveva quantificato in 1.000.000 di euro la somma necessaria per l'intera operazione. Inoltre, per la porzione di fabbricato non interessata dal fallimento, non ci è dato sapere come il Comune si sia già mosso o come intenderà farlo.
Ad oggi, dunque, non ci è dato conoscere la o le cifre dell'intera operazione! Al M5S corre oggi l'obbligo, ed ancor di più in futuro, d'informare i cittadini sugli sviluppi della questione, perché, non dimentichiamolo, ogni investimento del Comune è fatto con soldi pubblici per i quali necessitano procedure chiare e trasparenti ad ogni livello.
Il movimento si preoccuperà di presentare un'interrogazione sull'ipotesi di spesa totale dell’opera e sui termini della trattativa (sempre che ci sia) per l’acquisizione della parte privata nonché sui costi di costruzione del nuovo edificio.
Movimento 5 Stelle Empoli e Fucecchio
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