"Il decesso della collega Barbara Capovani ci lascia sgomenti, non si può morire di lavoro, non si può morire al lavoro". Così le organizzazioni sindacali di medici, dirigenti sanitari e veterinari insieme alla Federazione degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri in merito alla morte della psichiatra, aggredita da un ex paziente venerdì 21 fuori dall'ospedale Santa Chiara di Pisa dove era responsabile dell'unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc e scomparsa nella tarda serata di ieri. Nella stessa giornata, all'alba, è stato sottoposto a fermo l'aggressore.
I medici hanno annunciato per mercoledì 3 maggio una fiaccolata a Pisa in piazza Vittorio Emanuele II alle 20, in memoria di Capovani, 55 anni. Questa mattina i colleghi hanno osservato un minuto di silenzio nei presidi ospedalieri.
"Cammineremo in silenzio, tenendo accesa quella fiaccola simbolo della speranza, per un servizio di cure che oggi più che mai è al lumicino - si legge ancora -. Invitiamo tutti, svestendosi di cariche, appartenenze, etichette, ruoli sociali, ad accendere il lume della speranza, invitiamo tutti a partecipare silenziosi a questo profondo dolore".
Donati gli organi. Lutto cittadino nel giorno dei funerali
"All'ospedale di Cisanello le équipe chirurgiche hanno concluso le procedure necessarie per la donazione degli organi, come voluto da Barbara Capovani. Ora si attendono le disposizioni dell'autorità giudiziaria". Lo rende noto l'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.
"Il dolore e la costernazione della famiglia di Barbara, che abbraccio forte, degli amici, dei colleghi, delle persone che la conoscevano, è anche il lutto dell'intera città". Così il sindaco di Pisa, Michele Conti, subito dopo il momento di raccoglimento che si è tenuto questa mattina davanti al Servizio di Psichiatria diagnosi e cura dell'Asl Toscana nord ovest all'ospedale Santa Chiara, annunciando nel giorno dei funerali lutto cittadino.
"La donazione degli organi dimostra ancora una volta la sua grandissima umanità"
Simone Bezzini, assessore regionale al Diritto alla salute e sanità, con Silvia Briani e Maria Letizia Casani direttrici generali dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, stamani hanno incontrato gli operatori sanitari del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, di cui era responsabile Barbara Capovani. Hanno voluto esprimere personalmente e a nome di Regione Toscana e delle due Aziende il loro cordoglio e la loro vicinanza agli operatori sanitari.
La morte di Barbara Capovani ha scosso tutti: ogni singolo momento del ricovero era stato seguito con la massima attenzione, nella speranza che l’epilogo non fosse quello temuto.
L’ultimo atto della sua esistenza, la donazione degli organi, dimostra ancora una volta la grandissima umanità che Barbara Capovani ha sempre dimostrato nei confronti dei pazienti e la disponibilità, senza riserve, verso i colleghi.
I commenti
Ordine dei medici di Pistoia: "Violenza che lacera tutta la categoria"
"Quanto successo alla dottoressa Barbara Capovani a Pisa, per di più nell’adempimento del proprio lavoro, è inaccettabile. Come presidente, vicepresidente, l’intero consiglio e a nome di tutti i colleghi dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Pistoia esprimiamo le nostre condoglianze alla famiglia della dottoressa Capovani e piangiamo la perdita prematura di una collega, vittima di una violenza senza alcuna spiegazione che lacera tutta la nostra categoria". Così in una nota l’Ordine dei Medici di Pistoia.
Uil Toscana: "Morte insensata. 7 su 10 sono donne"
"Esprimiamo la nostra vicinanza e cordoglio per l’improvvisa scomparsa della D.ssa Barbara Capovani. Una morte insensata, un’aggressione che va ad aggiungersi - purtroppo - alle migliaia che si sono verificate negli ultimi anni, che per più della metà dei casi - 7 su 10 - hanno visto protagoniste le donne". Così dichiarano il Segretario Generale UIL Toscana Paolo Fantappiè ed il Segretario di categoria UIL FPL Toscana Flavio Gambini.
E continuano "tra lo sgomento e l’indignazione - normali in questo momento - non deve mancare una lucida riflessione sul perché gli operatori sanitari continuano ad essere presi di mira, sul perché non riusciamo a proteggerli adeguatamente. Non possiamo considerare questa aggressione come un caso isolato dalla realtà. Esiste ormai un fenomeno consolidato che riguarda più in generale tutti i lavoratori che svolgono un servizio a contatto con il pubblico. Serve agire subito e per questo chiediamo un tavolo di confronto con la regione Toscana che coinvolga anche le Forze dell’Ordine, per individuare più investimenti e uomini a tutela delle lavoratrici e lavoratori del settore sanitario e più in generale del servizio pubblico. Anche i datori di lavoro devono fare la loro parte, perché non si può perdere la vita lavorando".
Uil scuola: "Non si può perdere la vita lavorando"
"Esprimiamo la nostra vicinanza e cordoglio alla famiglia per l’improvvisa scomparsa della D.ssa Barbara Capovani. Una morte insensata, un’aggressione che va ad aggiungersi - purtroppo - alle migliaia che si sono verificate negli ultimi anni. Una morte che segue quella di pochi mesi fa di un medico in pensione aggredito davanti alla sua abitazione. È bene ricordare che più della metà dei casi - 7 su 10 - hanno visto protagoniste le donne. Non possiamo e non dobbiamo avere sgomento e l’indignazione - normali in questo momento – dobbiamo invece svolgere una lucida riflessione sul perché gli operatori sanitari continuano ad essere presi di mira, sul perché non riusciamo a proteggerli adeguatamente. Non possiamo considerare questa aggressione come un caso isolato dalla realtà. Esiste ormai un fenomeno consolidato che riguarda più in generale tutti i lavoratori che svolgono un servizio a contatto con il pubblico. Serve agire subito e a questo scopo chiediamo un tavolo di confronto con la regione Toscana e con tutti gli operatori pubblici che coinvolga le Forze dell’Ordine, per individuare più investimenti e uomini a tutela delle lavoratrici e lavoratori del settore sanitario e più in generale del servizio pubblico. Anche i datori di lavoro devono fare la loro parte, perché non si può perdere la vita lavorando". Così in una nota i segretari Provinciali Uil scuola Rua Pisa e Livorno Maria Vanni e Claudio Vannucci.
Oltre 4 medici aggrediti ogni giorno. Brain Research Foundation: "Istituire immediatamente tavolo tecnico"
"A nome di tutta la Fondazione BRF desidero esprimere totale solidarietà e vicinanza alla famiglia e ai figli di Barbara Capovani, aggredita mortalmente fuori dall’ospedale Santa Chiara di Pisa in cui lavorava come psichiatra". Queste le parole del presidente di Brain Research Foundation Armando Piccinni. "Purtroppo la tragica aggressione della collega è solo il più recente di una lunghissima sequenza di episodi violenti ai danni di medici e infermieri, che vanno dalle minacce a lesioni più o meno gravi. I dati ufficiali ne contano nell’ultimo anno 1.600, oltre 4 in media al giorno. E noi psichiatri abbiamo il triste record di aggressioni fisiche (34%), seguito a distanza dal personale dei Pronto Soccorso (20%). È evidente che c’è un problema che dev’essere affrontato e risolto".
"Non è la prima volta - continua Piccinni - che il mondo dei medici e degli infermieri, in particolar modo degli operatori che lavorano con pazienti psichiatrici, rilancia l’allarme sulle aggressioni di cui sono vittime. Purtroppo la sensazione è che queste parole siano cadute nel vuoto. Dobbiamo lavorare tutti insieme per prevenire e gestire la violenza contro gli operatori sanitari, trovando soluzioni efficaci a questo grave fenomeno".
"Ora - conclude Piccinni - serve una seria riflessione. La psichiatria è da sempre la "cenerentola" della medicina, la stessa legge Basaglia ha di fatto delegato agli psichiatri e alle famiglie la custodia dei pazienti. Sono passati esattamente 40 anni dalla chiusura dei manicomi ed è evidente che la gestione odierna delle persone affette da gravi patologie psichiatriche non funziona a dovere. Per questa ragione la Fondazione BRF chiede a gran voce che le principali cariche dello Stato, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Salute Orazio Schillaci in testa, istituiscano immediatamente un tavolo tecnico urgente per rispondere alle evidenti necessità di una riforma psichiatrica".
Lega Toscana: "Sicurezza nelle strutture sanitarie da affrontare con il massimo impegno"
"A nome mio e della Lega Toscana, desidero esprimere le più sentite condoglianze ai familiari della dottoressa Barbara Capovani mortalmente aggredita al Santa Chiara di Pisa" - afferma Luca Baroncini, Comissario regionale della Lega, unitamente ai parlamentari eletti in Toscana. "Una notizia drammatica che ci ha profondamente scossi. Il tema della sicurezza nelle strutture sanitarie deve essere affrontato col massimo impegno perché la situazione è divenuta insostenibile - prosegue Baroncini. "In un momento così drammatico non esiste politica, ma la responsabilità di impegnarsi tutti per cambiare questa situazione, affrontandola tempestivamente ed in modo adeguato nelle varie sedi istituzionali, a partire dalla Regione, senza alcuna strumentalizzazione politica ma anche attraverso un tavolo comune tra i diversi partiti senza distinzioni di maggioranza e minoranza (nel caso specifico in oggetto, potrebbe essere utile una revisione della datata Legge Basaglia). In questo momento c’è spazio solo per le lacrime, il dolore e la sincera vicinanza ai familiari" concludono Luca Baroncini ed i deputati e senatori eletti in Regione.
Petrucci (FdI): "Necessaria riforma anche a partire dalle Regioni"
"L'orribile fatto avvenuto la sera di venerdì all'ospedale Santa Chiara di Pisa evidenzia la necessità di una riforma della psichiatria e della gestione dei pazienti psichiatrici. Siamo di fronte a un episodio gravissimo che deve impegnare noi tutti in una seria riflessione. La legge Basaglia ha di fatto delegato agli psichiatri e alle famiglie la custodia dei pazienti. Sono passati esattamente 40 anni dalla chiusura dei manicomi ed è evidente che non funziona la gestione odierna delle persone affette da gravi patologie psichiatriche. Sollecito, quindi, anche la Regione Toscana affinché si faccia promotrice di una riforma del nostro sistema psichiatrico, Fratelli d'Italia è già disponibile a lavorare ad un nuovo quadro normativo. Il sacrificio della dottoressa Capovani non deve essere vano" lo dichiara Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d'Italia e componente della Commissione Sanità.
"Sia chiaro - sottolinea la dottoressa Siham Bouanani candidata per FDI alle amministrative di Pisa - i manicomi non vanno riaperti ma occorre migliorare l’impianto legislativo, come peraltro indicato in una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha posto l’urgente necessità di una riforma in tal senso, attraverso un miglior utilizzo delle REMS (Residenze per l’esecuzione di Misure di Sicurezza). Noi psichiatri - spiega la dottoressa - abbiamo il triste record di aggressioni fisiche nei confronti di personale sanitario in Italia (34%), seguito a distanza dal personale dei Pronto Soccorso (20%). La psichiatria e i disturbi mentali sono una sorta di 'contenitore chiuso' articolato in comportamenti sociali (non sono ritenuti delle vere patologie mediche). Quanto accaduto a Pisa è la conseguenza di tutto ciò, un triste epilogo della condizione in cui versa la psichiatria sociale. Il sistema sanitario è in drammatico ritardo e la psichiatria è sovente abbandonata a se stessa".
Rossi (FdI): "Maggiore tutela per gli operatori e riorganizzazione di tutto il servizio sanitario"
"Purtroppo, la dottoressa Barbara Cordovani, vittima di una brutale aggressione avvenuta alla fine del proprio turno lavorativo da parte di un paziente psichiatrico, non c’è la fatta. Questo è l’ennesimo attacco violento contro i nostri validi medici e operatori sanitari che giornalmente subiscono ingiurie, maltrattamenti, aggressioni, e molto altro, dove in questo caso hanno portato al decesso della stimata professionista", afferma il Deputato e coordinatore regionale Fratelli d’Italia Toscana, Onorevole Fabrizio Rossi.
"Raccogliamo, - prosegue il Deputato di FDI - l’appello della presidente provinciale dell’Ordine dei medici della provincia di Grosseto, Paola Pasqualini la quale denuncia con i dati, le tantissime serie di violente, sia verbali che fisiche, subite ultimamente dall’intera categoria. Se pensiamo che solo lo scorso anno in Toscana, - commenta Fabrizio Rossi - si sono verificate oltre 1.200 aggressioni a medici e operatori sanitari negli ospedali della nostra regione, tra le quali oltre 300 fisiche. Assistiamo a numeri davvero vergognosi a danno di chi è deputato a tutelare la nostra salute, come sono gli operatori sanitari, che ogni giorno di trovano alla mercè di tutti, pagando spesso, e in questo caso, per colpe non proprie".
"L’aggressione che ha subito la psichiatra pisana non è purtroppo un caso sporadico. – dice l’On.le Rossi - Pertanto, urge la necessità da parte, sia delle Aziende sanitarie, che della Regione Toscana, ma anche da parte di tutte le Istituzioni, di agire nell’immediato perché fatti del genere non accadano più. Serve innanzitutto prevenzione e tutela del personale sanitario per il prezioso lavoro che svolgono giornalmente per la salute dei cittadini. Lavoro molto spesso svolto tra mille difficoltà dovute alla atavica carenza di personale, turni massacranti, dove spesso, medici, infermieri, Oss e operatori sanitari sono costretti al minimo riposo pur di garantire la presenza sui luoghi di lavoro, come ad esempio i pronto soccorso degli ospedali".
"Occorre quindi, una maggiore attenzione da parte di tutti; a partire dalle Aziende sanitarie e dalla Regione Toscana la quale è deputata per legge all'organizzazione di tutta la sanità pubblica nella nostra regione. Se dovesse servire, mi attiverò in Parlamento per chiedere una norma che preveda l’inasprimento della pena per chi aggredisce gli operatori sanitari, così da fare da deterrente contro chi compie questi orribili atti", conclude il Deputato e coordinatore regionale Fratelli d’Italia-Toscana, On.le Fabrizio Rossi.
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