Charles Kline, ricercatore di UCLA, prova ad inviare un messaggio dal proprio computer allo Stanford Research Institute. Il sistema si blocca quasi subito e l’esperimento di trasmissione della parola “login” non riesce. O meglio, a Stanford arrivano solo le prime due lettere (“lo”). È uno dei fallimenti più rivoluzionari della storia della comunicazione, e rappresenta il primo vagito della futura internet. A venti anni di distanza vede la luce il World Wide Web. Dal 2005, i contenuti divengono dinamici, e la possibilità di interagire caratterizza il nuovo Web 2.0. Ben presto trionfano i social network. Nel 2014 Gavin Wood, co-fondatore di Ethereum, individua il livello successivo, Web 3.0, che prevedendo un ecosistema on line decentralizzato e basato sulla tecnologia blockchain, abilita alla fruizione di dati ed esperienze phygital con l’ingresso nella nuova frontiera del Metaverso.
Il salto concettuale è ben più ampio del precedente; già oggi i giovani sono abituati a vivere in un mondo (gaming) che funge anche da social network, nel quale possiedono, acquistano, scambiano oggetti funzionali al gioco. Il convegno, organizzato da Fondazione CESIFIN, ente strumentale di Fondazione CR Firenze, che si terrà a Palazzo Incontri, venerdì 21 aprile dalle 11.30, si propone di inquadrare le nuove tendenze (AI, VR, IOT) che modificheranno le relazioni, l’economia e la finanza, segnalando i rischi di un approccio basato sul laissez-faire da parte delle istituzioni politiche, bancarie e di controllo dei mercati. Occorreranno direttive sicure per chi visita i diversi “mondi digitali”, che hanno regole di interazione peculiari. Web 3.0 ha una grande potenzialità, data dalla caratteristica di non avere confini: sarà dunque opportuna una legislazione internazionale, o meglio sovranazionale se non addirittura mondiale che stabilisca una normativa reale per garantire il corretto funzionamento del mondo virtuale. Per prenotazioni e per consultare il programma completo visitare il sito cesifin.it
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