Truffa e bancarotta fraudolenta, eseguita estradizione per imprenditore carrarese

È stata eseguita l'estradizione di Flavio Lazzini, imprenditore 62enne di Carrara balzato agli onori della cronaca negli anni passati per vari reati economico-finanziari. Già condannato più volte in tribunale, era destinatario di un provvedimento emesso a marzo 2020 alla Procura della Repubblica di Massa di espiazione della pena residua di 17 anni, 9 mesi e 15 giorni. Era accusato di estorsione, bancarotta fraudolenta e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Nel 2020 Lazzini non si trovava in Italia. La polizia di Massa ha effettuato accertamenti e ha raccolto elementi riguardo la sua possibile localizzazione a Fortaleza, in Brasile. Lì aveva avviato un'attività con la ditta Flavio Lazzini Construcoes. Le ricerche hanno permesso di scoprire che dal Brasile il carrarese si era spostato a Cressier, in Svizzera. Lì è stato arrestato il 20 dicembre 2022. Lazzini è stato portato nella casa di reclusione di Milano – Opera, dove sconterà la pena.

Le indagini su Lazzini risalgono al 2009 e al 2016, quando erano stato contestati i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, truffa e appropriazione indebita.

In un caso, venne accertato che, in qualità di amministratore della Impianti Generali Edilizi Servizi Srl, dichiarata fallita dal Tribunale di Massa nel 2007, aveva ricevuto indebitamente un contributo europeo per un importo pari a oltre 809mila euro, simulando la volontà di ampliare e sviluppare l’azienda attraverso l’acquisto e la ristrutturazione di un capannone industriale a Carrara. Ottenuto il contributo, Lazzini non realizzò l’investimento immobiliare, appropriandosi di parte dell’erogazione pubblica per oltre 741mila euro, sottratte dalle casse della società e fatte transitare su un proprio conto corrente personale. Oltre a tale importo, ha preso parte del patrimonio sociale della fallita appropriandosi di 4 autovetture concesse alla società in forza di altrettanti contratti di leasing.

La seconda indagine aveva invece consentito di accertare i reati di truffa e appropriazione indebita, in quanto Lazzini, a fronte di lavori edili eseguiti dalla Evoluzione Srl di cui era stato amministratore, aveva emesso fatture per oltre 89.000,00 euro intestate all’omonima ditta individuale in realtà inesistente, utilizzando la partita IVA della menzionata società e facendosi accreditare la citata somma su un proprio conto corrente personale. Inoltre, lo stesso si era appropriato indebitamente di un’autovettura di cui la menzionata Evoluzione Srl era locataria.

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