Prima l’idea di rendere le opere di arte contemporanea a cielo aperto un vero e proprio museo pubblico. Poi l’annuncio nel luglio 2022 della scelta del nome e l’inizio dei lavori per rendere il MACCA, acronimo di Museo di Arte Contemporanea a Cielo Aperto (e diffuso nel territorio), realtà. Mesi di lavoro, di catalogazione certosina, di preparazione di una sezione specifica nell’app Sistema Peccioli. L’allestimento di nuove opere e di un percorso che permetterà a Peccioli di avere un museo unico nel suo genere in tutto il panorama nazionale. Il 25 marzo, finalmente, il MACCA di Peccioli ha aperto ufficialmente le sue porte.
L’evento di lancio del MACCA ha visto come cuore pulsante il portico di piazza del Popolo. Oggetto di un restyling, già in programma da tempo da parte dell’amministrazione comunale, e che restituisce, ora, un vero e proprio nuovo salotto pubblico ai cittadini pecciolesi e ai turisti. Questo luogo rappresenta al meglio la centralità simbolica del MACCA, il punto di ritrovo e relazione della comunità in cui sarà possibile incontrarsi e discutere di arte e cultura nel tempo libero.
Gli uffici tecnici del Comune di Peccioli hanno lavorato al rifacimento degli intonaci e alle tinteggiature tradizionali di questo spazio, in accordo con la Soprintendenza di Pisa. Lo spazio è stato arredato come un vero e proprio salotto e sarà il fulcro dal quale, dal centro storico e verso tutte le frazioni, si irradieranno i vari percorsi artistici nel territorio comunale. E, per rendere ancora più evidente e visibile questa “trasformazione”, le cinque lettere che compongono l’acronimo e allo stesso tempo il logo esteso del MACCA sono state installate sotto altrettante arcate del portico.Ma cos’è, dunque, il MACCA? È un’istituzione del Comune di Peccioli, sostenuta anche da Fondazione Peccioliper e Belvedere spa, in grado di raccogliere sotto un’unica direzione le progettualità artistiche disseminate sul territorio di Peccioli e le sue frazioni. Il museo ospita una moltitudine di opere d’arte contemporanea, frutto di un lavoro trentennale in relazione con artisti e artiste che nel tempo sono stati invitati a sviluppare progetti in sintonia con il territorio pecciolese.
La collezione del MACCA, con le tre nuove opere di Vittorio Corsini, Marcella Del Signore, Maria Perbellini e Christian Pongratz inaugurate proprio il 25 marzo ne conta più di settanta, è in continuo incremento. Il museo, dunque, sarà una continua progettualità in evoluzione, a disposizione di artisti e artiste che hanno la possibilità di intervenire e reinterpretare il luogo con la propria visione.
«In questo modo il patrimonio artistico permette il recupero degli spazi pubblici, che ricostruiscono anche il rapporto intergenerazionale, di comunità – ha detto durante l’inaugurazione il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni -. Una comunità che ha la possibilità di convivere e relazionarsi con linguaggi immaginari nuovi e di tramandarli a chi arriva a visitare il borgo. L’arte, dunque, a Peccioli diventa sempre più strumento per visitare il territorio e i suoi luoghi più nascosti, girare per le frazioni di Ghizzano, Legoli, Montecchio e Fabbrica e arrivare all’impianto di smaltimento e trattamento rifiuti e comprendere che una discarica può coesistere con opere d’arte e un teatro».
Così come è possibile sostare al parcheggio multipiano e camminare su una passerella colorata, una spirale che porta alla visione del panorama sulla vallata e scoprire che dal lato opposto la stessa vista è offerta dal Palazzo Senza Tempo, altro punto cardine del processo di rigenerazione del paese. Per garantire al meglio questo sviluppo turistico legato all’arte, non a caso, nell’app Sistema Peccioli è stata inserita una sezione dedicata al MACCA e che permette di vedere collocate in una mappa interattiva tutte le opere con una descrizione dettagliata. Questo strumento andrà a integrarsi alla brochure cartacea che presenta, anche in lingua inglese, le 70 opere di arte contemporanea.
L’inaugurazione del MACCA è stata anche l’occasione ideale per la riapertura del Museo Archeologico. Dopo essersi visto riconoscere dal Ministero della Cultura come struttura di livello nazionale, il museo ha svelato il suo nuovo volto con i nuovi allestimenti legati anche alle più recenti campagne di scavo, in particolari nel sito di Santa Mustiola.
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