Cia Toscana Nord: la poca pioggia di febbraio fa temere la siccità

La Giornata mondiale dell’Acqua che ricorre oggi (22 marzo) offre l’occasione alla Cia Toscana Nord per fare il punto della situazione anche nella nostra provincia. «La valle del Serchio e la zona Apuo-Versiliese sono state quelle maggiormente colpite dalla siccità nel 2022 nella nostra regione – spiega il presidente della Cia Toscana Nord, Luca Simoncini – e tuttora stanno risentendo della scarsità di precipitazione, rendendo lo spettro di un’altra estate all’insegna della siccità sempre più reale».

«I mutamenti climatici sono una realtà con la quale dobbiamo fare i conti – afferma Simoncini – non possiamo più permetterci di farci trovare impreparati e, anno dopo anno, subire i danni causati all’agricoltura dalla carenza di piogge. Dopo un inizio del 2023 che aveva fatto sperare in un’inversione di tendenza, con perturbazioni sia piovose che nevose, febbraio, invece, si è attestato come un mese di piogge molto scarse, decisamente inferiori alla media stagionale. E non va meglio se si guardano le previsioni per i prossimi tre mesi, che parlano di precipitazioni nella media e temperature superiori a quelle stagionali: questo ci fa pensare che l’estate potrebbe essere nuovamente a rischio siccità».

Per Simoncini, in un momento particolare per il comparto agricolo, messo in difficoltà prima dalla pandemia, poi dagli aumenti dei prezzi legati alla guerra in Ucraina: «non è pensabile che si viva in un continuo stato di emergenza: si devono studiare e mettere in atto politiche a medio e lungo termine che tengano conto della situazione globale e dei cambiamenti climatici in atto».

E queste politiche passano da alcune azioni che Simoncini individua: «E’ necessario sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate, così come è altrettanto importante che siano realizzati serbatoi artificiali a uso multifunzionale per la capitalizzazione dell’acqua, sia essa in eccesso, di riuso o di pioggia. Altro importante snodo sarà la creazione di una rete di piccoli laghi e invasi ‘smart’, sotto il profilo tecnologico e amministrativo che siano diffusi su tutto il territorio».

Non da ultimo, poi, è fondamentale una diffusa cultura della prevenzione dello spreco dell’acqua: «I dati a livello nazionale – conclude il presidente della Cia Toscana Nord – parlano di un consumo di circa 240 litri di acqua a persone, di cui 150 vanno sprecati. Dobbiamo, quindi, lavorare affinché cresca la consapevolezza dell’importanza delle risorse idriche: con piccoli gesti quotidiani possiamo aiutare a preservare questa risorsa e contrastare, nel nostro piccolo, anche i cambiamenti climatici».

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