La Commissione sette Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione ha votato all’unanimità dei componenti presenti (PD, Spc e Lega), l’assegnazione del Giglio d’oro di Firenze, onorificenza che viene attribuita su proposta della Commissione, ad un giovane attivista iraniano per i diritti umani, Toomaj Saleh, detenuto da fine ottobre nella prigione Dastgerd a Isfahan per il suo sostegno alle proteste in corso in Iran dalla morte di Mahsa Amini.
Toomaj Saleh, 32 anni, uno dei più amati rapper iraniani diventato voce e volto delle proteste, è un musicista incarcerato per le sue canzoni a sostegno delle donne e di tutti i manifestanti scesi in piazza per contestare il regime autoritario da decenni al governo del Paese. Dall’arresto, il rapper è stato sottoposto a isolamento e torture e rischia la condanna a morte. Toomaj Saleh ha usato la sua musica di rapper, musica vietata in Iran, per chiedere la fine di uno stato del terrore che ha prodotto migliaia di morti e decine di condannati a morte.
Saleh era già da tempo nel mirino delle autorità per i suoi testi, in cui condanna corruzione, repressione e ingiustizia in Iran. Il regime sta cercando di bloccare la diffusione di informazioni in entrata e in uscita dal paese, sono 79 i giornalisti arrestati dalle autorità a partire dal 16 settembre, quando sono iniziate dimostrazioni anti governative in varie città del Paese dopo la morte di Mahsa Amin.
Con questa decisione si vuole riconoscere anche la grande azione di denuncia sensibilizzazione e informazione svolta dalle donne iraniane di Donna, Vita, Libertà che con infaticabile determinazione hanno sostenuto, pur lontane dal loro Paese, la lotta delle donne e degli uomini che in massa si stanno opponendo al regime iraniano. La Commissione sette non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, io stessa ho preso da subito posizione fin dai primi presidi a Santo Ambrogio.
Il Consiglio comunale tutto e il Comune sono stati attivi , con iniziative di solidarietà, e atti di indirizzo e condanna. Ritengo importante che Firenze sia a fianco di tutti e tutte coloro che nei propri paesi lottano per la libertà e i diritti umani. Spero che l’iter deliberativo finale sia rapido perché noi vogliamo che Salehi, finalmente libero, giunga a Firenze per ricevere questa onorificenza.
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