Autonomia differenziata, Lega replica a Cgil-Anpi-Arci: "Preoccupazioni infondate"

Andrea Picchielli

"Le preoccupazioni di Cgil-Anpi-Arci per l’Autonomia differenziata sono infondate, è assurdo sventolare la bandiera dei diritti civili e sociali davanti ad una riforma che premia il virtuosismo e valorizza i territori dando loro maggiori competenze". Così Andrea Picchielli e Federico Bussolin, rispettivamente capogruppo della Lega a Empoli e Firenze in merito alle dichiarazioni di Cgil, Anpi e Arci sull'autonomia differenziata.

"A questa grande bugia propagandata dalla sinistra, secondo cui crescerebbe il divario territoriale tra Nord e Sud Italia, ricordiamo che il processo di attuazione della riforma prevede la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni, in base ai quali verranno determinati e garantiti i diritti civili e sociali fondamentali, attuando così pienamente la nostra Costituzione. In questo senso, da parte delle sigle di sinistra, scorgiamo una forte contraddizione. Non da ultimo, la grande critica della sinistra - proseguono Picchielli e Bussolin - basata sul fatto che una regione avrebbe potuto avviare il confronto con il Governo per la determinazione delle competenze da trasferire anche senza determinare i LEP (basandosi così solo sulla spesa storica), è venuta meno in seguito alle modifiche Disegno di Legge del Ministro Calderoli. Ci appare inoltre fantasiosa la ricostruzione, secondo altri autorevoli esponenti della sinistra, secondo la quale con il trasferimento della Sanità o dell’Istruzione si creeranno tanti feudi disorganizzati: un filo comune con lo Stato, su certe competenze, non è in discussione (si pensi al Servizio Sanitario Nazionale)".

Cgil-Anpi e Arci, concludono i due consiglieri della Lega, "ci sembrano molto distratti quindi, in quanto non abbiamo letto di una simile presa di posizione da parte loro quando il Governatore della Regione Eugenio Giani plaudiva al progetto avanzando altresì un palese interesse in merito ad alcune competenze di materia concorrente. Non abbiamo letto alcunché nel momento in cui il candidato alle primarie PD Bonaccini avviava in Emilia Romagna l’iter per richiedere maggiore autonomia per la sua Regione. Viene da pensare che siano quindi critiche strumentali volte a criticare semplicemente l’operato del Governo: è questa la nuova frontiera della tutela dei diritti fondamentali?".

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