Empoli in Azione, sezione empolese del partito di Calenda, ha scritto una lettera rivolta a Brenda Barnini, sindaco di Empoli, in occasione della riapertura totale della biblioteca, dopo oltre dieci anni.
"La riapertura della biblioteca Renato Fucini dopo anni di restauro è una bella notizia.
Abbiamo bisogno di spazi dove si viva e si produca cultura ed è per questo che sin dall’inizio, abbiamo apprezzato l’idea di costruire il nuovo teatro Ferruccio a Empoli e di sostenere tutte le attività culturali presenti nella nostra comunità.
Siamo altresì convinti dell’importanza che a Montelupo Fiorentino, inizino per davvero i lavori per la costruzione degli Uffizi diffusi nella sede della Villa Ambrogiana".
"Come partito politico Empoli in Azione siamo convinti che l’organizzazione di un sistema articolato e radicato nel territorio di musei, biblioteche, teatri avrà effetti positivi sulla nostra comunità in termini culturali ed anche economici.
Una buona politica deve porsi come obbiettivo che i propri cittadini apprezzino la cultura, sviluppino il senso critico, allarghino le proprie vedute, ma soprattutto aiuti a sviluppare il senso del rispetto per sé e per gli altri.
In un’epoca di forte polarizzazione, di semplificazione e di imbarbarimento del linguaggio, siamo fermamente convinti che questi presidi culturali e di democrazia, siano strumenti educativi che aiutino la comunità ad incrementare la propria “resilienza culturale”.
"Non ci scordiamo mai che in ogni dittatura, occupazione militare, oltre ad uccidere le persone sono state distrutte biblioteche, bruciati libri, bruciati quadri.
Un libro, una biblioteca, un museo è la storia di una comunità. Distruggere una biblioteca, un museo, vuol dire distruggere un popolo e la sua memoria. Costruire una biblioteca invece significa creare un avamposto di democrazia, mandare un messaggio alle future generazioni".
"Con l’occasione dell’inaugurazione della biblioteca avremmo anche una proposta da fare all’Amministrazione Comunale.
Proponiamo che il giardino antistante alla biblioteca sia intestato/dedicato ad una grande donna, intellettuale, scrittrice, partigiana e cioè ad Alba De Céspedes, nome di battaglia Clorinda.
La Céspedes non fu una partigiana armata di fucile, ma la sua resistenza al regime si esplicò con libri e con una letteratura non gradita al regime (nel 1939 vinse il Premio Viareggio, ma su pressione di Mussolini il premio fu revocato).
Inoltre nel settembre del 1944 tre mesi dopo la liberazione di Roma, creò la prima rivista letteraria italiana “Mercurio” esperienza culturale importantissima dopo anni di fascismo.
A questa rivista collaborarono politici di tutto l’arco costituzionale, intellettuali italiani come Moravia, la Banti, Ungaretti, Montale e intellettuali stranieri come Sartre ed Hemingway e “illustratori” come Carlo Carrà, Mario Mafai e altri".
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empoli
<< Indietro