Il prete ha invitato a spostare la colonia felina che vive nei pressi della Badia di San Savino
Fa discutere la richiesta di don Alberto Armellin, parroco della Badia di San Savino a Cascina: spostare la colonia felina che vive nei pressi della chiesa perché i gatti sporcano l'abbazia.
La notizia riportata nei giorni scorsi da Il Tirreno, ha provocato oggi l’intervento da parte dell'associazione animalista Aidaa.
“Il parroco forse non sa che le colonie feline sono tutelate prima ancora che dalle normative regionali e locali da una legge nazionale contro il randagismo — dichiarano gli animalisti —, la 281/91 che tutela il diritto di territorialità delle colonie e soprattutto il diritto delle gattare e dei gattari di sfamarli. Maltrattarli o istigare con le proprie azioni al maltrattamento è reato punibile con la galera dall'articolo 545 del codice penale.
Detto questo — continua la nota animalista — esistono anche i doveri dei gattari che noi siamo certi vengono rispettati scrupolosamente e comunque prima di divenire a simili diktat ci sono diverse strade esplorabili per trovare un punto di civile convivenza. Qualora non si possibile per responsabilità del religioso esiste anche la possibilità di portare il parroco alla sbarra, attraverso una formale denuncia.
Non vogliamo ovviamente che si arrivi a questo — ma è una pista che teniamo aperta come estrema ratio. Per il resto sarebbe bello — concludono gli animalisti di AIDAA — che il parroco prenda esempio da Gianni Morandi che sul parco di Sanremo a fronte dei danni di Blanco non è stato a far polemica con le mani in mano ma ha preso una scopa e si è messo a pulire il palco. Che bello se lo stesso gesto fosse fatto da Don Alberto, quale esempio sarebbe".
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