Conferiti per il corretto smaltimento grandi quantità di terreni contaminati da amianto e altri rifiuti pericolosi e non, tra Prato e Montemurlo: distrutte 34 targhe sequestrate
Nel corso del 2022 il Nucleo Investigativo dei militari Forestali (NIPAAF) di Prato ha seguito il compimento alcune importanti operazioni di bonifica di siti inquinati, in stretta sinergia con il Distaccamento ARPAT di Prato, ed anche la di distruzione di vari reperti sequestrati nell’area pratese. Le più rilevanti operazioni di bonifica concluse sono state realizzate in Comune di Prato ed una in quello di Montemurlo.
La prima, seguendo le indicazioni impartite degli esperti Tecnici Prevenzione Ambientale dell’ARPAT di Prato, ha permesso di rimuovere oltre 886 tonnellate di terreno risultato contaminato da fibre di amianto che era stato rinvenuto nelle pertinenze della sede di una ditta pratese; la bonifica del sito si è resa necessaria a seguito delle operazioni di polizia giudiziaria eseguite dall’allora Corpo Forestale dello Stato nel 2016. Campionamenti, analisi, scavi, gestione dei rifiuti tossici e riempimento dello scavo con terreno non contaminato si sono rivelate operazioni complesse dal punto di vista tecnico, lunghe da quello amministrativo e preziose dal lato della polizia giudiziaria. La loro corretta esecuzione ha dimostrato la buona volontà dell’attuale proprietà della ditta e la professionalità degli opretori Tecnici e di P.G.
Non meno lunghe ed impegnative sono state le operazioni di bonifica di un sito sottoposto a sequestro nel 2017 in Prato poiché interessato da deposito incontrollato sul suolo di molti rifiuti di varia natura. In questo caso sono state rimosse oltre 395 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi costituiti per oltre i 2/3 da autoveicoli e per la restante parte da rifiuti ferrosi, legnosi, plastici e tessili. Le analisi del terreno puntualmente eseguite da ARPAT hanno escluso il superamento delle soglie di inquinamento nelle matrici analizzate.
Da segnalare anche l’avviamento a regolare centro di conferimento, a tempo di record, di oltre 119 tonnellate di rifiuti speciali derivanti da demolizioni edili eseguite in un cantiere stradale, stavolta in Comune di Montemurlo; anche questa attività è stata gestita gestita assieme ai Tecnici di Prevenzione Ambiente del Dipartimento ARPAT di Prato.
Avviati a regolare smaltimento anche 3 fusti contenenti rifiuti pericolosi costituiti da sostanze liquide oleose sequestrati ad una ditta del macrolotto pratese.
Quanto alla regolare distruzione di reperti sequestrati, vale la pena segnalare anche l’avvenuta distruzione di:
- 34 targhe automobilistiche rinvenute dal 2017 ad oggi nel corso di attività di polizia giudiziaria, avviate a corretta distruzione in collaborazione con i competenti uffici della Motorizzazione Civile;
- 41 confezioni di fitofarmaci ritirati dal commercio o scaduti sequestrati nell’ambito dei controlli eseguiti in aziende agricole guidate da titolari di etnica cinopopolare.
Giova ricordare che l’esecuzione di queste attività permette di chiudere il cerchio delle risposte da dare al cittadino. Un cerchio che, in campo ambientale, generalmente si apre con le indagini di polizia, prosegue col sequestro dei materiali e termina necessariamente col riuscire a ripristinare le aree danneggiate riportandole nelle medesime condizioni in cui erano prima di essere aggredite dai reati ambientali.
Fonte: Regione Carabinieri Forestale “Toscana”
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